| Di cosa stiamo parlando? Forse come dice mysterytour è solo un altro nome per definire un software. In effetti, al di là dell’interazione veloce 1 a 1, nell’uso quotidiano da parte di un utente standard, non sembra ci siano grandi differenze con quanto puoi trovare in rete. Si, trasforma un insieme di informazioni in un documento strutturato e utilizzabile, ma è un po’ come cercare una tesina universitaria già fatta.
Ho usato in qualche occasione ChatGPT (mail o testi che dovevo inviare su temi specifici) e debbo dire che, affinando le informazioni da fornire, il risultato è stato molto positivo. Ma qui siamo veramente sul livello più basico e il risparmio è soprattutto sul tempo che avrei impiegato per scrivere il testo.
Le interazioni con gli embrioni della IA, cioè gli assistenti virtuali delle pagine commerciali, sono più o meno ferme a “si buana” e quasi mai riescono a risolverti un problema. Ho visto qualcosa di grafica, ma lì ci capisco meno di un tubo.
Il grande pericolo sembra essere l’interazione sui social network. Per elaborare (o semplicemente ravanare, comprendere il senso e copiare?) un insieme “dieci pensieri contro la guerra”, ChatGPT ha impiegato circa 10 secondi. Ma si è rifiutato di fare lo stesso relativamente a Israele: “Mi dispiace, ma non posso fornire messaggi che promuovano o incoraggino l'odio, la discriminazione o la violenza nei confronti di qualsiasi nazione, inclusa Israele.” (non che fossi interessato, ma ero curioso di vedere la reazione).
Quindi, riuscirà veramente a soppiantare il pensiero umano, a ridurre il confronto a un algoritmo? Che poi non è che il nostro cervello funzioni in maniera tanto diversa… tesi, assioma, posizione…
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