Esattamente 100 anni fa, il 14 dicembre 1911, Amundsen, Bjaaland, Hanssen, Hassel e Wisting raggiungevano latitudine 90° sud, primi uomini a farlo (almeno per la storia).
Un viaggio iniziato un mese prima dal campo base, dopo che i protagonisti e i loro compagni avevano passato l'inverno a quelle latitudini.
Il gruppo di 5 uomini affrontò il viaggio servendosi dei cani da slitta; l'idea si dimostrò vincente; il gruppo di Scott utilizzò invece i cavalli siberiani, che si dimostrarono inadatti per quell'impiego.
Così, i norvegesi poterono affrontare sia il viaggio verso il polo che il ritorno al campo base avendo sempre un numero sufficiente di cani per tirare le slitte; c'è anche da dire che i cani più deboli venivano man mano eliminati e costituivano il pasto dei cani rimasti; metodo senz'altro abominevole, giudicandolo oggi a 100 anni di distanza e seduti su una comoda sedia a digitare, come il sottoscritto.
Il gruppo di Scott invece, dovette provvedere personalmente a trascinare le slitte per gli ultimo 500 km di viaggio fino al polo; quando Scott e i suoi, stremati, giunsero alla meta trovarono le bandiere piantate dai norvegesi un mese prima. Perirono tutti durante il viaggio di ritorno.
Amundsen, stando alle revisioni fatte sulle imprese di Peary e dell'aviatore Byrd, fece anche parte del gruppo di uomini che raggiunse per la prima volta il Polo Nord a bordo del dirigibile Norge, pilotato da Umberto Nobile.
Tuttavia, anche per Amundsen il destino aveva stabilito una morte in quell'ambiente che tanto lo affascinava. Infatti morì nel 1928, mentre andava i soccorso dell'amico/rivale Nobile, caduto sui ghiacci con il dirigibile Italia.
Per chi vuole approfondire sulla
spedizione al polo sud