CITAZIONE (difra64 @ 17/6/2009, 10:21)
queste donne che vediamo non ci appartengono
a me fanno pena
alla ricerca di qualcosa che continuerà loro a sfuggire
ma le ragazzine?
sono questi i modelli di donna ai quali le stiamo (stanno) abituando
di fronte a queste trasmissioni mi scatta la rabbia
questa riduzione a "tette e culi plasticati ed omologati" ha la stessa valenza pericolosa delle indossatrici anoressiche in passerella
Di queste preoccupazioni rabbiose per le nostre figlie ne avevo discusso tempo fa commentando lo stesso articolo. Ti riporto pari pari, perché pari pari le penso ancora, le considerazioni fatte allora.
Vero, aleggiano in giro modelli femminili che se un'ultra quarantenne probabilmente guarda con sospetto e disincanto, le giovani lolite possono esserne fortemente attratte. Lo dico senza giudicare le ragazzine, che di primo impatto trovo sempre sgradevoli, ma che avvicinandomi finiscono per intenerirmi per i loro entusiasmi e le loro ingenuità.
In questi termini, la questione va ad incistarsi, purtroppo come al solito, nella relazione madre/figlia, in tutto ciò che passa, soprattutto di non detto, fra le due donne, in una intera vita.
Ma sai quale credo che sia il più grande pericolo? Non che le madri spingano le proprie figlie ad aderire a quei modelli, così evidentemente squalificanti e mortificanti nei loro eccessi, ma piuttosto che per tenerle il più lontano possibile proprio da quelli, finiscano, queste madri, per sigillarle le proprie figlie, per mettere nella loro testa e nel loro corpo vitalissimo tutto il cerebrale, lo scetticismo sospettoso, il disincanto propri di un'età più matura.
CITAZIONE (^scintilla^ @ 15/9/2009, 15:55)
Se considero ciò che viene riportato nei vari blog o su fb da utenti donne, mi passa la voglia di considerarmi una di loro...
Stupidità allo stato puro, tutto un "cucci cucci...bacini bacetti" da far venire il diabete ad un digiunatore di professione
Ti capisco benissimo. Ho da sempre un rapporto molto faticoso con le mie simili. E da sempre faccio grande fatica a confessarlo (ma come del resto a nasconderlo) per una sorta di clima patologico nonché politicamente scorrettissimo che si porta dietro il racconto di una simile consolidata esperienza. Ma per me è un fatto che fra le decine di donne che frequento me ne senta vicine non più di tre.
Fermo restando, non ci sarebbe neanche da dirlo, il valore del femminismo originario e la natura sacrosanta di tutte le attuali e future battaglie per migliorare ed estendere sempre più difese e diritti a tante donne ancora indebolite in più di una società o in parti di esse, penso che le donne oggi, in contesti normalmente evoluti, sono persone che scelgono.
Se ce ne sono tante nel virtuale di donne stile
cucci cucci probabilmente perché ce ne sono tante negli studi televisivi, ma anche nelle cucine domestiche, negli uffici, nelle scuole... A me non paiono nulla di più che donne consapevolmente decise e abili nel privilegiare le caratteristiche più stereotipate del proprio genere d'appartenenza: la leziosità, la debolezza, la ostentata sorellanza, la viscida arrendevolezza.
Non di rado sono quelle stesse che perseguono i modelli estetici di cui parla l'articolo di Satya.
Su di loro io non ho nulla da ridire, lo confesso. Non alzerei la voce nè per giustificarle nè per accusarle. Dal mio punto di vista, forse talmente libertario da apparire semplicistico, ingenuo o peggio ancora qualunquista, riconosco a qualsiasi donna il pieno diritto di giocare con la propria femminilità, di usarla, abusarne, maltrattarla. Come del resto però riconosco per me il diritto di non avvicinarle perché non mi piacciono. Non le voglio nella vita come amiche, nè come interlocutrici nei forum e spero con tutto il cuore che mia figlia non aderisca a quel modello (ma se devo dirla tutta francamente mettendo da parte il mezzo sarcasmo che solitamente riservo a me e a lei, sono abbastanza sicura che non andrà così).
Ciò nonostante non riesco a fare a meno di riconoscere a tutte le patite del
cucci cucci, annessi e connessi, una buona parte di responsabilità e la completa libertà di esserselo scelto come stile di vita.