IERI OGGI & DOMANI

Grette, storia camalla di pallone e tappi di bottiglia

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view post Posted on 10/5/2009, 17:40
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CITAZIONE (rikkitikkitavi @ 10/5/2009, 15:51)
io giocavo allo zerbino...

(Per in non zeneisi: zona alta della città, sopra lo stadio, sotto il parco del Peralto, eppure a non più di un chilometro dal centro di questa improbabile città).

Rikki, ho aprrezzato molto, e la tua disquisizione sull'importanza dei tappi e sui bar fornitori è semplicemente bellissima. Belìn, che nostalgia.
 
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minuano
view post Posted on 10/5/2009, 18:13




CITAZIONE (difra64 @ 10/5/2009, 11:45)
io più che a pili non giocavo....)

pili ?
eri pilosa ?
 
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view post Posted on 10/5/2009, 18:21
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Gutenberg

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CITAZIONE (WebMichi @ 10/5/2009, 18:40)
Rikki, ho aprrezzato molto, e la tua disquisizione sull'importanza dei tappi e sui bar fornitori è semplicemente bellissima. Belìn, che nostalgia.

già! che bei racconti di vera passione. E che peccato che i nostri figli non possano quasi più fare quelle belle esperienze di vita randagia, fuori casa tutto il giorno, tra il cortile, la strada, il barista che ti teneva da parte i tappi, le partite di pallone, la bicicletta....


 
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Jaca.randa
view post Posted on 10/5/2009, 18:34




Questo topic oggi è una vera dolcezza da leggere, signori uomini!

Sapete a me cosa ha fatto ricordare ? I tappi di tutte le bottigline di una bibita legata alla mia infanzia, la spuma bionda.
Aperte le sorseggiavo a canna strizzando gli occhi per il piacere, quasi fosse l'ultima delizia tra i nettari.
Era il tempo delle passeggiate estive in riviera, sul lungomare di Sanremo. Un rituale che si ripeteva cadenzato ogni anno ma non ne avevo mai abbastanza. In compagnia di Andrea e Karen (due rosse teutoniche punteggiate di lentiggini,con cui avevo legato, figlie del gestore del Bar Sud-Est) terminava con un'escursione dentro quella foresta di eucalipti e pini marittimi resinosi, che era il minigolf. 20 piste dalle forme e dai perimetri più strani. Lungo i bordi di tappi di bibite ne trovavi a iosa ma per noi non erano un'attrattiva, chiaro.

Nonostante si vestisse in salopette e scarpe da ginnastica a stelle e strisce, per le nostre gare nonne e zie ci avevano fornito di scatola in legno con le asticelle per lo shangai e bottoni colorati per il gioco della pulce. Da vere signorine educate. Illusione che durò poco. Il gioco del minigolf era molto più avvincente e misterioso. Sceglievi il signore o la signora dalle mazze più strambe e li seguivi mentre tentavano di mandare in buca la pallina con le difficoltà che via via aumentavano lungo il percorso.
Le ore e ore che, nelle intenzioni familiari dovevano trascorrere a sfidarsi sedute sulle panchine accanto alle piste, furono presto abbandonate mentre gli altoparlanti gracchiavano un improbabile rauco Daniel di Elton John.


Avete mai avuto tappi di spuma bionda nel vostro arsenale ?

Edited by Jaca.randa - 10/5/2009, 20:18
 
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Jaca.randa
view post Posted on 10/5/2009, 18:49




CITAZIONE (hejira @ 10/5/2009, 19:21)
CITAZIONE (WebMichi @ 10/5/2009, 18:40)
Rikki, ho aprrezzato molto, e la tua disquisizione sull'importanza dei tappi e sui bar fornitori è semplicemente bellissima. Belìn, che nostalgia.

già! che bei racconti di vera passione. E che peccato che i nostri figli non possano quasi più fare quelle belle esperienze di vita randagia, fuori casa tutto il giorno, tra il cortile, la strada, il barista che ti teneva da parte i tappi, le partite di pallone, la bicicletta....

Trovo che per i nostri figli questa sia in parte una grande perdita, assediati come sono oggi dai ritmi e dai confini serrati delle città cablate.
 
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view post Posted on 10/5/2009, 20:37
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Gutenberg

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CITAZIONE (Jaca.randa @ 10/5/2009, 19:49)
CITAZIONE (hejira @ 10/5/2009, 19:21)
già! che bei racconti di vera passione. E che peccato che i nostri figli non possano quasi più fare quelle belle esperienze di vita randagia, fuori casa tutto il giorno, tra il cortile, la strada, il barista che ti teneva da parte i tappi, le partite di pallone, la bicicletta....

Trovo che per i nostri figli questa sia in parte una grande perdita, assediati come sono oggi dai ritmi e dai confini serrati delle città cablate.

e dalla nostra paura, che spesso blinda di più della porta di casa.


 
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Jaca.randa
view post Posted on 10/5/2009, 20:48




CITAZIONE (hejira @ 10/5/2009, 21:37)
CITAZIONE (Jaca.randa @ 10/5/2009, 19:49)
Trovo che per i nostri figli questa sia in parte una grande perdita, assediati come sono oggi dai ritmi e dai confini serrati delle città cablate.

e dalla nostra paura, che spesso blinda di più della porta di casa.

Il mio, undicenne, vive conspevole della mia attenzione vigile ma non ansiosa e da quanto ho letto di te in giro per forum credo che anche tu sia una mamma moderata.
 
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qwfwq
view post Posted on 10/5/2009, 21:28




CITAZIONE (WebMichi @ 9/5/2009, 21:34)
Senza le grette forse non sarei stato genoano. O, meglio, a decidere la mia sorte fu il contrasto violento e incredibile tra quelle e il calcio vero: fu così che nel forsennato tentativo di adattare la realtà al gioco mi trovai preso in una morsa di ferro, rossa e blu, dalla quale non mi sono più liberato.

Tempo fa, curiosando tra gli scaffali di uno dei negozi della catena "La Città del Sole", ho visto questo

dettaglio

l'ho anche fotografato col cellulare, ma c'era poca luce e dovevo avere un attacco di delirium tremens

image


La prossima volta che passi a Roma te lo regalo

Edited by qwfwq - 10/5/2009, 22:40
 
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view post Posted on 10/5/2009, 21:35
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CITAZIONE (qwfwq @ 10/5/2009, 22:28)
CITAZIONE (WebMichi @ 9/5/2009, 21:34)
Senza le grette forse non sarei stato genoano. O, meglio, a decidere la mia sorte fu il contrasto violento e incredibile tra quelle e il calcio vero: fu così che nel forsennato tentativo di adattare la realtà al gioco mi trovai preso in una morsa di ferro, rossa e blu, dalla quale non mi sono più liberato.

Tempo fa, curiosando tra gli scaffali di uno dei negozi della catena "La Città del Sole", ho visto questo

dettaglio

La prossima volta che passi a Roma te lo regalo

Cara Lia, osservando bene la copertina credo che proprio di questo si stia parlando. Il tuo eventuale omaggio al prossimo giro romano sarebbe gradito, graditissimo.
:rosa:
 
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rikkitikkitavi
view post Posted on 10/5/2009, 21:45




CITAZIONE (WebMichi @ 10/5/2009, 18:40)
CITAZIONE (rikkitikkitavi @ 10/5/2009, 15:51)
io giocavo allo zerbino...

(Per in non zeneisi: zona alta della città, sopra lo stadio, sotto il parco del Peralto, eppure a non più di un chilometro dal centro di questa improbabile città).

Rikki, ho aprrezzato molto, e la tua disquisizione sull'importanza dei tappi e sui bar fornitori è semplicemente bellissima. Belìn, che nostalgia.

e zerbino non ha niente a che vedere con il tappeto, ma è il vento: il garbino che spazza la strada da novembre a maggio. senza pietà.
ogni tanto mi capita ancora di passare di là, le rare volte che vado a genova. nel frattempo gli alberi hanno messo su le foglie e danno ombra agli impavidi bocciatori, che hanno anche creato l'associazione bocciofila zerbino.
in fondo alla strada, dove c'è sempre il muro, le macchine vanno ancora soltanto per trovare un parcheggio, ma manchiamo noi. o meglio, mancano i ragazzini che giocano al pallone e che tracciano una pista con il gesso.

però, michi, quella volta che il genoa ha fatto 8 gol me la ricordo ancora: dobbiamo riparlarne.
 
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view post Posted on 10/5/2009, 21:49
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Linotipista

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CITAZIONE (minuano @ 10/5/2009, 19:13)
CITAZIONE (difra64 @ 10/5/2009, 11:45)
io più che a pili non giocavo....)

pili ?
eri pilosa ?

queste a PN venivano chiamate "pili"

image


eh sì ero pilosa! :P

era più un gioco da "maschi" che da "femmine" <_<
le ragazzine giocavano ad elastico o stavano a chiaccherare tranquille

non sono mai stata una ragazzina "a norma" per cui giocavo con i maschi :)
anche a pili

a scuola o nei campi o nei giardini si cercava un posto in cui ci fosse la nuda terra
si creava una buca poco profonda e leggermente più ampia in alto e poi iniziava la sfida

c'erano varie tipologie del gioco
io mi ricordo quella credo base: da una certa distanza dalla buca (qualche metro) si tirava la biglia (in un dato modo) e chi arrivava più vicino alla buca "comandava"
il gioco consisteva nello "spilare" gli altri e mandarli in buca dando dei colpi alla propria biglia come nel gioco delle piste sulla sabbia
chi vinceva aveva diritto a prendersi una biglia dell'avversario

le biglie erano meravigliose, in vetro e ceramica e la ricerca della biglia straordinaria era sempre aperta (io ne avevo una bluette che era meravigliosa.. forse a casa di mia madre ci sono ancora pili imbucate nei cassetti)
 
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view post Posted on 10/5/2009, 23:04
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Gutenberg

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CITAZIONE (Jaca.randa @ 10/5/2009, 21:48)
CITAZIONE (hejira @ 10/5/2009, 21:37)
e dalla nostra paura, che spesso blinda di più della porta di casa.

Il mio, undicenne, vive conspevole della mia attenzione vigile ma non ansiosa e da quanto ho letto di te in giro per forum credo che anche tu sia una mamma moderata.

anche il mio è undicenne !!
in effetti non mi riferivo tanto alle mie di paure (è vero sono moderata, l'ansioso è mio marito), ma alla "paura cosmica" dei tempi mutati che aleggia un po' dappertutto, che cerco di contrastare sul nascere.

Vabbè, non giocheranno più a pallone in strada (sebbene ogni tanto sotto casa mia succeda), gli si fa il lavaggio del cervello sullo stare in gruppo, non dare confidenza agli estranei, attraversare solo col verde, ma mica li si può tenere blindati in casa, dove pure impazzano la WII o la Play....

Però non c'è più quella confidenza nel prossimo, nel quartiere, nella città che ti permette di sentirti tranquilla, tu, mamma, senza sapere dov'è, come succedeva un tempo, come è successo a Michi e a tutti quelli della sua generazione cresciuti più o meno randagi tra parchi, strade cortili e palloni, veri o sotto forma di tappi di bottiglia.
 
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Baba_
view post Posted on 11/5/2009, 00:10




CITAZIONE (hejira @ 11/5/2009, 00:04)
CITAZIONE (Jaca.randa @ 10/5/2009, 21:48)
Il mio, undicenne, vive conspevole della mia attenzione vigile ma non ansiosa e da quanto ho letto di te in giro per forum credo che anche tu sia una mamma moderata.

anche il mio è undicenne !!
in effetti non mi riferivo tanto alle mie di paure (è vero sono moderata, l'ansioso è mio marito), ma alla "paura cosmica" dei tempi mutati che aleggia un po' dappertutto, che cerco di contrastare sul nascere.

Vabbè, non giocheranno più a pallone in strada (sebbene ogni tanto sotto casa mia succeda), gli si fa il lavaggio del cervello sullo stare in gruppo, non dare confidenza agli estranei, attraversare solo col verde, ma mica li si può tenere blindati in casa, dove pure impazzano la WII o la Play....

Però non c'è più quella confidenza nel prossimo, nel quartiere, nella città che ti permette di sentirti tranquilla, tu, mamma, senza sapere dov'è, come succedeva un tempo, come è successo a Michi e a tutti quelli della sua generazione cresciuti più o meno randagi tra parchi, strade cortili e palloni, veri o sotto forma di tappi di bottiglia.

Sono d'accordo e sono convinta dell'importanza del fattore propriamente urbanistico; i cortili sarebbero un'ottima scuola al passo successivo verso il quartiere e via dicendo.
Marciapiedi e piste ciclabili permetterebbero una maggior sicurezza.
In occasione di un invito a mio figlio più piccolo (undicenne anche lui), ho assistito con nostalgia alla vita di una corte, con una dozzina o più di bambini di tutte le età, che non si decidevano a rientrare a casa nonostante i ripetuti richiami.
Ho spesso compagni di scuola dei miei figli a casa, ma non è come vivere in quella piccola comunità.



CITAZIONE (Jaca.randa @ 10/5/2009, 19:34)
Questo topic oggi è una vera dolcezza da leggere, signori uomini!

Sapete a me cosa ha fatto ricordare ? I tappi di tutte le bottigline di una bibita legata alla mia infanzia, la spuma bionda.
Aperte le sorseggiavo a canna strizzando gli occhi per il piacere, quasi fosse l'ultima delizia tra i nettari.
Era il tempo delle passeggiate estive in riviera, sul lungomare di Sanremo. Un rituale che si ripeteva cadenzato ogni anno ma non ne avevo mai abbastanza. In compagnia di Andrea e Karen (due rosse teutoniche punteggiate di lentiggini,con cui avevo legato, figlie del gestore del Bar Sud-Est) terminava con un'escursione dentro quella foresta di eucalipti e pini marittimi resinosi, che era il minigolf. 20 piste dalle forme e dai perimetri più strani. Lungo i bordi di tappi di bibite ne trovavi a iosa ma per noi non erano un'attrattiva, chiaro.

Nonostante si vestisse in salopette e scarpe da ginnastica a stelle e strisce, per le nostre gare nonne e zie ci avevano fornito di scatola in legno con le asticelle per lo shangai e bottoni colorati per il gioco della pulce. Da vere signorine educate. Illusione che durò poco. Il gioco del minigolf era molto più avvincente e misterioso. Sceglievi il signore o la signora dalle mazze più strambe e li seguivi mentre tentavano di mandare in buca la pallina con le difficoltà che via via aumentavano lungo il percorso.
Le ore e ore che, nelle intenzioni familiari dovevano trascorrere a sfidarsi sedute sulle panchine accanto alle piste, furono presto abbandonate mentre gli altoparlanti gracchiavano un improbabile rauco Daniel di Elton John.


Avete mai avuto tappi di spuma bionda nel vostro arsenale ?

In quali anni eri a Sanremo d'estate?

 
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view post Posted on 11/5/2009, 07:35
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CITAZIONE (Jaca.randa @ 10/5/2009, 19:34)
Avete mai avuto tappi di spuma bionda nel vostro arsenale ?

Credo di ricordare che la spuma bionda fosse una cosa divenuta di moda dalla seconda metà dei settanta in poi. Il periodo cui mi riferisco io e credo anche Rikki era dalla seconda metà dei sessanta in poi. Allora il mercato, a Genova, lo facevano sostanzialmente tre case: San Pellegrino e, soprattutto, Spumador; la presenza locale era Lagomarsino, che tentò la strada della spuma ma era leader nelle gazzose. I gusti erano ginger (soprattutto), arancia e cola; qualche volta il chinotto.

CITAZIONE (rikkitikkitavi @ 10/5/2009, 22:45)
e zerbino non ha niente a che vedere con il tappeto, ma è il vento: il garbino che spazza la strada da novembre a maggio. senza pietà.
ogni tanto mi capita ancora di passare di là, le rare volte che vado a genova. nel frattempo gli alberi hanno messo su le foglie e danno ombra agli impavidi bocciatori, che hanno anche creato l'associazione bocciofila zerbino.
in fondo alla strada, dove c'è sempre il muro, le macchine vanno ancora soltanto per trovare un parcheggio, ma manchiamo noi. o meglio, mancano i ragazzini che giocano al pallone e che tracciano una pista con il gesso.

però, michi, quella volta che il genoa ha fatto 8 gol me la ricordo ancora: dobbiamo riparlarne.

Ho posteggiato lì l'ultima volta che ho portato mio figlio a Marassi e sono arrivato un po' tardi. Io credo che rsti comunque una delle zone più affascinanti del centro città: la via che costeggia parco Gropallo e la salita delle Fieschine sono sempre una sorta di bilgietto di visita dell'urbanistica cittadina, che in meno di un chilometro il linea d'aria ti porta dal mare alla collina.

Quanto agli otto goals alla Reggiana, resta scolpito nella pietra il ricordo di un vicino che c'era e mi disse: "belìn, Michi, quelli di Reggio si pensavano che era una partita di tennis, e hanno lasciato a casa le racchette". Per te:

SPOILER (click to view)
4 Giugno 1967 Genova - Luigi Ferraris
GENOA - REGGIANA 8 - 1 (4 - 0)
Reti: 10' Lodi, 20' Vanara, 30' Brambilla, 44' Locatelli (rig), 46' Brambilla, 53' Strucchi, 63' Lodi, 71' Colombo (rig), 78' Cappellaro
GENOA: Grosso, Caocci, Vanara, Colombo, Bassi, Rivara, Taccola, Lodi, Cappellaro, Locatelli, Brambilla.
REGGIANA: Bertini II, Lampredi, Bertini I, Strucchi, Grevi, Giorgi, Fogar, Badari, Pienti, Mazzanti, Crippa. Allenatore: Bizzotto. Arbitro: Trilli di Matera.


CITAZIONE (hejira @ 11/5/2009, 00:04)
CITAZIONE (Jaca.randa @ 10/5/2009, 21:48)
Il mio, undicenne, vive conspevole della mia attenzione vigile ma non ansiosa e da quanto ho letto di te in giro per forum credo che anche tu sia una mamma moderata.

Però non c'è più quella confidenza nel prossimo, nel quartiere, nella città che ti permette di sentirti tranquilla, tu, mamma, senza sapere dov'è, come succedeva un tempo, come è successo a Michi e a tutti quelli della sua generazione cresciuti più o meno randagi tra parchi, strade cortili e palloni, veri o sotto forma di tappi di bottiglia.

E'così, anche se i pericoli non erano minori. Penso insomma che più che una diversità reale, non fosse ancora diffusa una consapevolezza del rischio e ci fosse meno reddito da distribuire a tate e baby sitter. Ma, se devo essere sincero, le facce dei genitori che raccontavano di Ermanno Lavorini e Milena Sutter me le ricordo benissimo, pur se cercavano di non farsi sentire.

CITAZIONE (Baba_ @ 11/5/2009, 01:10)
Sono d'accordo e sono convinta dell'importanza del fattore propriamente urbanistico; i cortili sarebbero un'ottima scuola al passo successivo verso il quartiere e via dicendo. Marciapiedi e piste ciclabili permetterebbero una maggior sicurezza. In occasione di un invito a mio figlio più piccolo (undicenne anche lui), ho assistito con nostalgia alla vita di una corte, con una dozzina o più di bambini di tutte le età, che non si decidevano a rientrare a casa nonostante i ripetuti richiami. Ho spesso compagni di scuola dei miei figli a casa, ma non è come vivere in quella piccola comunità.

Sì, è la struttura urbana delle città che non prevede più quella grande opportunità. Anche se a Genova, vista com'è messa tra mare e monte, di cortili ce ne sono sempre stati pochissimi. Però 'sta cosa la vedrei più a fondo perché ai giorni nostri noi stessi come genitori siamo più contraddittori: aumentano le paure ma, ad esempio, concediamo libertà impreviste per le feste di compleanno la sera (io ne avrò fatte sì e no dieci in tutta la mia vita). Torniamo al punto di partenza: grette, biglie, e altro erano un forma di gioco ormai scomparsa. Il problema è: perché?
 
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view post Posted on 11/5/2009, 07:57
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Gutenberg

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CITAZIONE (WebMichi @ 11/5/2009, 08:35)
...Torniamo al punto di partenza: grette, biglie, e altro erano un forma di gioco ormai scomparsa. Il problema è: perché?

Il problema vero è un altro, secondo me: il problema è che ti puoi solo vergognare, a tirar fuori argomenti simili quando io non ci sono. Pfui. <_<
Scherzi a parte. il tuo articolo è bellissimo, ed ovviamente mi sta scatenando una serie infinita di flash back del milordino teenager.

Anche perchè in definitiva i tappini (così si chiamavano qui da noi) non erano solo un banale gioco, ma molto, molto di più. Erano sintesi perfetta di sapienza artigianale applicata alla geometria delle forme, e di questa applicata alle leggi della dinamica. Erano, anche, momento sociale per eccellenza, e debbo dire non solo maschile: nel nostro gruppetto, che faceva capo alla piazzetta dove abitavo, ed ai ragazzini figli dei negozianti che su quella piazzetta affaciavano, c'erano anche delle ragazze niente male, nel gioco, e gli intrecci fra tappini ed interessi extra sportivi erano materia di discussione infinita, sfottò a vagonate e preludio, spesso, a veri e propri innamoramenti che ti facevano capire che nella vita, oltre i tappini, era pure possibile ci fosse qualcosa di altrettanto piacevole.
I tappini poi furono per noi preludio anche al calcio giocato ed a quello tifato. Insensibilmente, ma decisamente, passammo (verso la fine delle medie) dai tappini al calcio da cortile, declinato nella versione tre-contro-tre o quattro-contro-quattro ("Primo per rigore della mia!")nel piazzale dietro casa, avendo come pali delle porte i bidoni dell'immondizia, e sfiorando l'assoluto metafisico nelle infinite, bibliche discussioni sui concetti di "traversa interna" e "traversa esterna". E si giocava ad oltranza, fino a quando il buio costringeva praticamente a calciare là dove si sentiva un tonfìo indistinto (e se invece del pallone che rimbalzava era una gamba che correva, eh, beh, il calcio non è gioco da signorine, si sa), con buona pace dei locali produttori di iodio e garze.
Intanto, la domenica, i migliori di noi, quelli davvero bravi, scendevano in campo alla mattina, prima nelle giovanili e qualcuno poi anche nelle serie maggiori. Un paio, addirittura, poterono conoscere la serie B con gli alabardati e l'interesse delle squadre più blasonate della A.

I tappini.
Mica roba da bambini, eh.

:rolleyes:
 
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46 replies since 9/5/2009, 20:34   1467 views
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