Gurdjeff |
|
| Ieri sera mi è arrivata una mail da un'amica che vive in Kenya da oltre 20 anni. La sua mail mi informa, in tempo reale, della situazione che si sta vivendo in Kenya. Nel piccolo villaggio dove vive lei, e dove vado sempre io, Watamu la situazione è più che tranquilla ... se non fosse per le notizie che arrivano, tramite giornali e telegiornali, dal nord del paese loro non si accorgerebbero di nulla. Solo che non ci sono turisti ... i resort aperti sono pochissimi ed i kenyoti sono disperati perchè questa doveva essere l'alta stagione durante la quale si lavora molto e si possono scansare pesaa (soldi) per la stagione delle grandi piogge che inizia a fine marzo. La scorsa settimana quando ho telefonato al nostro amico Fahami lui era piuttosto depresso perchè essendo un beachboys lavora solo se ci sono turisti da portare in giro per escursioni e safari. Era così abbattuto che mi ha detto che sarebbe disposto a darmi il suo bambino ... il piccolo Suhel Silvano, che ha appena 8 mesi, per garantirgli un futuro migliore. Penso alla disperazione di questo padre che è pronto a separarsi dal figlio pur di farlo stare bene. Naturalmente io non ho accettato la sua proposta ... ci mancherebe altro e mando una volta al mese dei soldi. Ma non è in questo modo che si risolve la questione. L'orgoglio di Fahami è ferito perchè non può garantire la sussistenza dei suoi figli e della moglie. Triste tutto questo, ma sembra che finalmente una finestra si stia aprendo.
Da tgcom di oggi:
Kenya, svolta verso la pace Annan convince leader Kibaki e Odinga
Svolta che potrebbe porre fine alle violenze razziali in Kenya. Rappresentanti del presidente Mwai Kibaki, e del capo dell'opposizione, Raila Odinga, hanno raggiunto un accordo su un piano comune per riappacificare il Paese in pochi giorni. Lo ha annunciato il mediatore dell'Unione Africana, l'ex segretario generale dell'Onu Kofi Annan. "Abbiamo concordato un agenda su questioni a breve e lungo termine", ha detto Annan.
"Siamo arrivati ad un accordo su un piano per risolvere i problemi a breve termine, ma anche quelli a lungo termine", ha dichiarato durante una conferenza stampa Annan, che presiede da giovedì colloqui tra negoziatori autorizzati da Kibaki e Odinga.
Il primo punto di questo piano prevede "un'azione immediata per fermare le violenze e restituire i diritti e le libertà fondamentali", ha detto ancora Annan. "Crediamo che entro (un periodo tra) 7 e 15 giorni saremo capaci di affrontare i primi tre punti dell'agenda. Il primo è quello di avviare azioni immediate per fermare le violenze".
|
| |