IERI OGGI & DOMANI

Una vita di lavoro, e non sono belinate

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 7/10/2021, 13:16
Avatar

mangusta emerita

Group:
Eternauta
Posts:
572
Location:
tra la simonetta e il west - oggi si chiama No.Ce. tristezza

Status:


nanetti, stupidaggini assortite fatte e sentite in quarant’anni e passa. so che i miei nanetti non saranno mai all’altezza di quelli di un certo pirata che incrocia bordeggiando da queste parti, se mai volesse ricordare le prodezze di certi colleghi, ma spero che qualcuno di questi riesca ugualmente a fare sorridere.
dunque, eravamo nel 1981 o forse all’inizio del 1982, e io ero un giovane di belle speranze che faceva l’analista programmatore alla banca commerciale italiana, ufficio progettazione applicazioni elettroniche. all’epoca noi analisti programmatori eravamo visti come bestie un po’ strane, “ingegneri” che lavoravano in banca; ai piani alti di piazza della scala, là dove c’era la sede centrale, tra la scala e palazzo marino sede del comune, si parlava di noi, ma solo sottovoce, con un misto di diffidenza e di rispetto. il nostro capo, intendo quello che comandava tutto, quello che all’epoca si chiamava edp manager, era un ex ibm, sempre vestito di blu (aveva mantenuto i colori sociali), cinquantenne brianzolo dell’aria molto seria e anche un po’ severa, una di quelle persone che non gli scappava una battuta nemmeno dopo la terza grappa, ammesso che si facesse qualche grappino di nascosto.
bene, in quel periodo erano partiti i rid (sapete tutti cosa sono i rid, immagino), la prima azienda che li utilizzava era la sip (che tutti ricorderete senz’altro), e gli autori del misfatto presso la banca commerciale eravamo io e un collega ancora più giovane di me. la spiegazione dell’anomalia sta nel fatto che nessuno credeva che i rid sarebbero mai partiti, e così il progetto era stato lasciato alle ultime ruote del carro. invece i rid partirono e furono anche un successone, con grande soddisfazione di noi cuccioli e del nostro capo, non l’ex ibm, quello per guardarci usava il cannocchiale (o il microscopio, non saprei), ma il capo del reparto analisi e programmazione. che era ancora incazzato con gli “anziani” che avevano rifiutato il progetto.
tutta questa manfrina per dire che, visto il successo del progetto, noi due cuccioli eravamo stati invitati ad una riunione ai piani alti di piazza della scala, la dove l’edp manager avrebbe presentato il progetto e i suoi risultati a personaggi scelti dell’alta direzione. inutile dire che il nostro capo ci aveva minacciato di pena capitale se avessimo osato aprir bocca se non interrogati, inutile dire delle pene corporali che erano previste per chi non si fosse presentato in completo grigio o blu e cravatta in tono, inutile anche dire delle “raccomandazioni” a non guardare segretarie e impiegate e rifuggire ogni tentazione della carne.
E così un bel pomeriggio di inverno ci muoviamo dal nostro ufficio sulla circonvallazione esterna per dirigerci verso il centro città, l’edp manager blu, il nostro capo e noi due cuccioli con il vestito della festa, tutti sul tram 8 (che non esiste più, ahimé) ad ascoltare le rimembranze del cinquantenne, che raccontava di quando ancora si programmava perforando le schede (lo avevo fatto anch’io all’università, ma mi sono ben guardato dal dirglielo).

e dove sta la belinata, direte voi. quella ve la racconto la prossima volta, per adesso vi ho annoiato a sufficienza.
 
Top
view post Posted on 7/10/2021, 16:42
Avatar

founder

Group:
Eternauta fondatore
Posts:
40,609
Location:
Genova

Status:


Aspettando il tuo seguito, mi hai hai fatto pensare agli stessi anni, vissuti dal sottoscritto come garzone di bottega a Firenze. il primo computer venduto nella mia storia professionale (1983) era lo Sperry Univac System 80. Allora: 512 kb RAM, un armadietto a tre cassetti x118MB ognuno, un 'unità a disco rimovibile, un'unità a nastro, una stampante da 600 linee al minuto, una console e 5 terminali locali, 15 terminali remoti. Occupazione fisica, circa 70 mq. Il tutto alla modica cifra di mezzo miliardo.

Pensavo poi al piratone, credo che lui avesse iniziato con IBM System 34.
 
Top
view post Posted on 8/10/2021, 07:35
Avatar


Scrittore in Erba

Group:
Eternauta
Posts:
2,193
Location:
Roma

Status:


Il mio primo programma COBOL scritto su schede perforate e fatto girare, dopo un'ardua compilazione, su Sperry Univac 90/30. 39 lunghi anni da allora.
 
Top
view post Posted on 8/10/2021, 08:32
Avatar

mangusta emerita

Group:
Eternauta
Posts:
572
Location:
tra la simonetta e il west - oggi si chiama No.Ce. tristezza

Status:


parentesi interessante questa.
noi in banca avevamo i terminali video, una sciccheria. però ne avevamo uno ogni due persone, perché si supponeva che i programmi venissero prima scritti sui fogli di programmazione. linguaggio di programmazione (tenetevi forte): ASSEMBLER.
il sistema era ibm 370/mvs (all'avanguardia!), data base gerarchico artigianale (db2 era di là da venire), così come il gestore del teleprocessing. tutto fatto in casa, ma funzionava bene.
i terminali erano olivetti tc800, praticamente delle telescriventi, per cui nelle filiali si viveva in mezzo al casino tra il rumore dei tasti e la carta consumata che andava un po' dappertutto.
 
Top
view post Posted on 8/10/2021, 08:48
Avatar

founder

Group:
Eternauta fondatore
Posts:
40,609
Location:
Genova

Status:


CITAZIONE (mindgames @ 8/10/2021, 08:35) 
Il mio primo programma COBOL scritto su schede perforate e fatto girare, dopo un'ardua compilazione, su Sperry Univac 90/30. 39 lunghi anni da allora.

Su quello fu introdotto il sistema operativo OS/3, che poi governava anche il System 80 che ricordavo.

CITAZIONE (A friend of mine @ 8/10/2021, 09:32) 
parentesi interessante questa.
noi in banca avevamo i terminali video, una sciccheria. però ne avevamo uno ogni due persone, perché si supponeva che i programmi venissero prima scritti sui fogli di programmazione. linguaggio di programmazione (tenetevi forte): ASSEMBLER.

Mai scritto una riga di codice in vita mia. Da ciò che mi dicevano dell'assembler, però, credo di averla scampata bella. :lol: E, comunque, il 370 ha fatto storia.
 
Top
view post Posted on 12/10/2021, 09:03
Avatar

mangusta emerita

Group:
Eternauta
Posts:
572
Location:
tra la simonetta e il west - oggi si chiama No.Ce. tristezza

Status:


la direzione centrale di piazza della scala era un luogo studiato per mettere soggezione, almeno credo. lunghi corridoi silenziosi con tappeti rossi, uscieri in divisa piazzati in punti strategici seduti a scrivanie formato portaerei, e soprattutto silenzio, atmosfera ovattata.
arriviamo alla sala riunioni accolti da un funzionario di una certa età, “ah, oggi finalmente conosco gli ingegneri del centro”, roba che per un laureato in fisica come me è una coltellata tra le costole e lo sterno, il capo mi rifila un’occhiataccia, sto zitto. non voglio dare idee sbagliate: non eravamo lì in veste di fantozzi e fracchia, anzi: eravamo ospiti d’onore, erano solo i nostri capi che non si fidavano (a ragione, aggiungo oggi) di quello che avremmo potuto dire.
e finalmente la riunione ha inizio: seduti a un fratino lungo come un campo di calcio, una ventina di persone, a destra del posto di capotavola (vuoto) un direttore centrale (praticamente imparentato in via diretta con il padreterno), e poi via via tutti gli altri, noi cuccioli quasi in fondo che si faceva fatica a vedere chi parlava.
e l’ex ibm, di blu vestito, che inizia a concionare raccontando dei prodigi della scienza e della tecnica, dei vantaggi che l’elaborazione dati aveva portato e avrebbe portato alla banca negli anni a venire, concludendo con una frase stentorea: “… perché voi utilizzatori, di fronte a queste nuove tecnologie, siete un po’ come degli adolescenti: AVETE TRA LE MANI UN PODEROSO STRUMENTO e non avete ancora imparato ad utilizzarlo secondo le sue potenzialità”
ce l’abbiamo fatta. a rimanere impassibili: è stata dura, ma ce l’abbiamo fatta.
 
Top
view post Posted on 21/10/2021, 08:38
Avatar

mangusta emerita

Group:
Eternauta
Posts:
572
Location:
tra la simonetta e il west - oggi si chiama No.Ce. tristezza

Status:


questo episodio è dedicato al magico bus che si era incuriosito un po’ di tempo fa.
si parla sempre della banca commerciale italiana di felice memoria, ufficio progettazione applicazioni elettroniche, viale jenner 53, milano, più o meno un anno dopo la storia del poderoso strumento. le speranze si stavano realizzando e avevo un gruppetto di giovani programmatori da coordinare; uno in particolare era bello sveglio, e così lo facevo lavorare insieme a me, che ci si intendeva e si lavorava più che bene.
in quel tempo l’avvocato agnelli … no, era la fiat che aveva deciso di implementare un nuovo processo per il regolamento degli acquisti da parte dei concessionari, e aveva coinvolto un gruppo di banche tra cui, ovviamente, la comit.
bene, un progettino abbastanza semplice che do da gestire al brillante giovinotto di cui sopra: questo ci si impegna, fa straordinari, mi chiede ogni due per tre se va bene quello che ha fatto, insomma: il classico ragazzino di fronte alle sue prime responsabilità. arriva il giorno fatidico in cui si passava in produzione, e ovviamente per tutto il giorno rimaniamo in attesa, ma nessuna nuova. il funzionario che teneva i rapporti con la fiat era contento (“ci fosse stato qualche problema, mi avrebbero già tirato le orecchie”), io un pochino preoccupato, il ragazzino praticamente sull’orlo di una crisi di nervi.
e venne la mattina dopo, che non erano nemmeno le nove che il funzionario entra nel nostro ufficio con aria di trionfo, esclamando: “la fiat: lodi sperticate!” io mi alzo per le congratulazioni di rito e la programmazione dell’aperitivo offerto dall’ufficio clienti, quando vedo il ragazzino che mi guarda con aria tra il disperato e il condannato a morte, e mi dice:
“non ti preoccupare, adesso ci guardo subito, ma tu ti ricordi mica il codice?”
e io: “il codice di che roba?”
“ma della filiale di Lodi, sì Lodi Sperticate, quella dove è successo il casino!”

e so’ ragazzi.
 
Top
view post Posted on 22/10/2021, 09:22
Avatar

mangusta emerita

Group:
Eternauta
Posts:
572
Location:
tra la simonetta e il west - oggi si chiama No.Ce. tristezza

Status:


pausa mode belinate off.

tutto era incominciato con i bonifici: ricordo ancora la mia prima volta, era il programma che creava il nastro che conteneva i bonifici interbancari.

un po' di storia.

più o meno a metà degli anni 70 era nata la swift, società che doveva gestire i pagamenti internazionali: tu dovevi fare un pagamento verso gli usa, per dire l’abbonamento al national geographic, o a qualcosa di più culturale come playboy, andavi in banca e dicevi che volevi fare un bonifico di x dollari sulla chase manhattan (o chi per essa) di new york. la tua banca trasmetteva il bonifico tramite swift, questo arrivava a new york, tutti erano felici e contenti e tu ricevevi regolarmente il tuo national geographic (o preferibilmente playboy). la swift era (è ancora) una società cooperativa per azioni con sede a bruxelles, e le sue azioni sono distribuite tra tutte le banche del mondo in ragione di una azione per ogni banca, cosicché l’indipendenza della società è garantita in modo assoluto.
sulla stessa falsariga nasceva in italia la sia (società interbancaria per l’automazione) per gestire i trasferimenti fondi tra le banche italiane. ovviamente la composizione dell’azionariato e la forma giuridica erano un po’ diverse, tanto che oggi la sia è un’azienda completamente privata, ma questa è un’altra storia. la cosa funzionava così: tu andavi alla tua banca a fare un bonifico, e la banca addebitava il tuo conto corrente. a fine giornata tutti i bonifici venivano estratti e messi su un nastro che alla mattina successiva veniva consegnato alla sia: contemporaneamente la banca accreditava il conto della sia per l’importo totale dei bonifici contenuti nel nastro. questo per tutte le banche del sistema nazionale. detta così sembra una pirlata, ma provate ad immaginare i soldi che ballavano il 27 del mese quando la fiat, la pirelli, l’enel eccetera pagavano gli stipendi. in giornata la sia elaborava tutti i nastri arrivati e la mattina dopo trasmetteva a tutte le banche i bonifici che dovevano ricevere. a quel punto la banca addebitava il conto della sia e prendeva in carico il bonifico.
ricapitolo: oggi il signor rossi che ha un conto presso la banca pippo di bologna invia un bonifico di 100.000 lire al signor bianchi che ha un conto presso la banca pluto di forlì. la banca pippo addebita oggi il conto del signor rossi e domani accredita il conto della sia. la banca pluto riceve il bonifico dopodomani e dopodomani addebita il conto della sia.
chiaro fin qui?
ora, pensate che siamo nel 1980, l’iban è una roba di là da venire, i dati del conto non sempre sono esatti, anzi a volte mancano proprio, a questo punto che fa la banca pluto?
la banca pluto, se trova il conto del signor bianchi, lo accredita immediatamente, e fin qui va ancora (quasi) bene, altrimenti si prende fino a tre giorni per ricercare il conto ed effettuare l’accredito, altrimenti ancora emette un assegno a favore del signor bianchi e lo spedisce per posta al suo indirizzo (quello era obbligatorio).
avete capito dove stava(no) l’inguacchio (gli inguacchi)?
 
Top
view post Posted on 25/10/2021, 14:15
Avatar

mangusta emerita

Group:
Eternauta
Posts:
572
Location:
tra la simonetta e il west - oggi si chiama No.Ce. tristezza

Status:


se non lo avete capito, ve lo dico io. il primo inguacchio sta nel fatto che la banca si tratteneva i nostri soldi per un giorno, ma quello mi sembra che succeda anche oggi. il secondo inguacchio sta nel fatto che anche la sia si tratteneva i nostri soldi per un giorno, il che significava che la somma delle giacenze medie annuali sui conti della sia presso le varie banche era un importo di almeno dieci cifre senza decimali. metti pure che gli interessi non fossero quelli di mercato (ricordate che siamo nei primissimi anni 80), è comunque un bel guadagno alla fine dell’anno.
fortunatamente qualcuno se ne è accorto, e le cose sono cambiate abbastanza in fretta: nel 1985 la sia creò la prima rete osi italiana (chissà se c’è ancora qualcuno che si ricorda cos’era una rete osi) e le cose cambiarono. i regolamenti non avvenivano più per totale per banca attraverso la sia, ma per singola operazione e direttamente tra le banche, in modo da non perdere più un giorno lavorativo.
fine dei guadagni aggratis.
naturalmente rimaneva il problema dell’identificazione dei beneficiari, visto che non esisteva ancora uno standard per il conto corrente.
qui c’è un nanetto che mi è stato raccontato da una persona delle poste tedesche. nella brd le pensioni venivano pagate per il tramite della bundespost, che bonificava tutti i pensionati. naturalmente tra questi c’erano gli emigrati italiani, alcuni (molti) dei quali erano ritornati al paesello non appena raggiunta l’età della pensione. siccome non c’erano ancora né l’euro né la sepa, ci voleva una banca italiana che operasse come tramite tra la bundespost e i pensionati italiani. l’appalto era stato vinto dalla comit, e siccome io conoscevo il tedesco … insomma quello che parlava con bundespost ero io. nella maggior parte dei casi i pensionati non avevano un conto corrente (almeno all’inizio), così la banca emetteva degli assegni intestati ai beneficiari e glieli inviava per posta.
un bel giorno il mio corrispondente crucco mi chiede cosa avevano in comune un certo numero di beneficiari di questi assegni; io faccio una breve ricerca e gli rispondo che abitavano tutti in due/tre regioni del sud, ma ovviamente voglio sapere il perché della domanda. la risposta è che la bundespost doveva sempre emettere più volte i mandati di pagamento, perché gli assegni non arrivavano mai a destinazione. pare infatti che i furgoni postali in quelle due/tre regioni venissero regolarmente rapinati, dopodiché la banca bloccava gli assegni, i pensionati facevano la loro richiesta, e dopo un po’ di tempo (previo controllo che comunque gli assegni non fossero stati incassati) la bundespost rimandava i pagamenti. naturalmente non metterei la mano sul fuoco che nessuno di quegli assegni sia mai stato incassato, ma andava così.
 
Top
view post Posted on 25/10/2021, 15:57
Avatar

Trafficante di sogni

Group:
Eternauta fondatore
Posts:
20,641
Location:
Roma

Status:


1983, prestito bancario al 24% annuale! (così, per utile orientamento dei calcoli)
 
Web  Top
view post Posted on 3/11/2021, 09:29
Avatar

mangusta emerita

Group:
Eternauta
Posts:
572
Location:
tra la simonetta e il west - oggi si chiama No.Ce. tristezza

Status:


L’ultimo nanetto che ricordo in comit è l’incidente del burundi, ma anche qui ci vuole una breve premessa.
gli adolescenti stavano crescendo e imparavano così ad utilizzare il poderoso strumento che avevano per le mani. in particolare incominciavano a rendersi conto del fatto che gli elaboratori non solo permettavano il teleprocessing e l’esecuzione di transazioni in tempo reale, ma custodivano anche una mole di dati estremamente interessanti e che potevano essere utilizzati in tantissimi modi. ora non è che i bancari di alto livello fossero proprio degli sprovveduti e qualche idea in proposito se l’erano fatta per conto loro, ma io sono convinto che le vere potenzialità dello strumento come serbatoio di informazioni le abbiano scoperte con il puma2, che sta per procedura unificata matrici aziendali, che è il sistema messo a punto per trasmettere informazioni all’organo di vigilanza, che sarebbe poi la banca d’italia. così a qualcuno viene in mente di raccogliere certi dati e di inserirli in qualche data base strutturato, in modo da renderli immediatamente disponibili per consultazioni, elaborazioni e quant’altro. in comit ci si inventò un database che qualcuno denominò pomposamente “i quanti”, costituito da una serie di contatori ai quali si potevano dare enne-mila significati.
faccio un esempio banale per capirci meglio. la banca faceva da intermediario (per così dire) per conto di diverse aziende per inserire i rid nel sistema. tu compravi una automobile a rate e mensilmente la finanziaria della casa madre (fiat, renault, eccetera) mandava la rata all’incasso tramite una banca d’appoggio. la banca raccoglieva gli incassi e alla scadenza accreditava il conto della finanziaria salvo buon fine. il che significa che si riservava il diritto di riaddebitare il conto in caso fossero arrivati degli insoluti dal sistema. perché non è mica detto che chi aveva acquistato la macchina a rate avesse poi i soldi per pagarla, così succedeva che l'addebito non poteva venire effettuato e la banca riceveva il cosiddetto "insoluto".
ora poteva essere interessante per la banca sapere, per ogni azienda che mandava incassi, quanti fossero mensilmente gli insoluti e per che importo, poi si poteva affinare la ricerca dividendo gli insoluti per area geografica, per settore merceologico, eccetera eccetera. ecco: i quanti servivano a quello. e così si poteva valutare la bontà del cliente a seconda del numero di insoluti che la banca riceveva.
questo naturalmente era solo il punto di partenza per arrivare a sistemi più complessi, e fu così che verso la metà degli anni ottanta nell’ufficio progettazione applicazioni elettroniche, milano viale jenner 53, vedemmo arrivare la famigerata mckinsey.
ma cosa c’entra con tutto questo il burundi? ancora un attimo di pazienza, questa è una lenzuolata già fin troppo lunga.
 
Top
view post Posted on 4/11/2021, 09:16
Avatar

mangusta emerita

Group:
Eternauta
Posts:
572
Location:
tra la simonetta e il west - oggi si chiama No.Ce. tristezza

Status:


tra le varie cose che andavano a finire nei “quanti” c’era l’esposizione della banca verso gli stati esteri: ogni volta che la banca finanziava qualche attività all’estero, l’importo andava a finire lì: a fine mese veniva prodotta una stampa con i dati di tutti i paesi del mondo, e questa stampa finiva sulla scrivania di un direttore centrale, di quelli che – come dicevo – erano direttamente imparentati con il padreterno. sì perché all’epoca, siamo nella seconda metà degli anni ottanta, l’alta direzione non metteva le mani sulle tastiere, attività considerata da vili meccanici: all’epoca l’alta direzione voleva delle stampe ben fatte, ordinate e con tanto spazio bianco per potere fare delle annotazioni. quam mutatus ab illo, come direbbero i frusinati.
altra premessa: solitamente quando c’era qualche problema fuori dall’orario di lavoro, oltre ai vari capi venivo chiamato io, non perché fossi il più bravo o perché conoscessi tutto il mondo della banca, semplicemente perché abitavo a uno sputo dal ced e, se mi trovavano in casa, ero in grado di arrivare nel giro di una decina di minuti e vedere l’entità del problema.
quella sera era l’ora di cena ed ero in casa, quindi … arrivo al ced e con mia grande sorpresa mi trovo davanti il grande capo, quello vestito di blu, e una serie di pezzi da novanta, compreso il mio capo, che magari era da settantotto, però era lì anche lui. come prima cosa mi fanno giurare il silenzio assoluto su tutto ciò di cui sarei venuto a conoscenza nel corso della notte, sotto pena di castighi inenarrabili. e poi … sa, una cosa piuttosto delicata … c’era stato un direttore centrale … aveva esaminato la stampa dell’esposizione verso paesi esteri, come era solito tutti i mesi e aveva notato una … incongruità (hanno detto proprio così): alla voce burundi era associato un numero di undici cifre, espresso in dollari usa.
ora immaginatevi un tizio che ha una parentela diretta con il padreterno che legge una cosa del genere: data la sua posizione sa benissimo che negli ultimi tempi miracoli non ce ne sono stati e anche satanasso è rimasto al calduccio nei gironi infernali, quindi non può essere opera sua. di conseguenza fa un salto sulla sedia che provoca uno scossone del settimo grado della scala richter, poi si attacca al telefono con i risultati che erano sotto i miei occhi.
e sì, devo confermare che non era un errore nella produzione della stampa, che effettivamente nell’ultimo mese c’erano state delle erogazioni allo stato del burundi, sì, direttamente allo stato e non a qualche impresa, è sicuro?, sì, sono sicuro, per favore controlli ancora una volta, non è per sfiducia, la conosciamo, ma sa com’è, dobbiamo rispondere, il direttore attende in piazza scala e non possiamo .... e alla fine di ripetute ricerche tutte convergenti verso il risultato di cui sopra, dai petti dei pezzi da novanta (e di quello da settantotto) si leva un solo grido mandato fino al cielo: “chi è stato quel coglione?”
 
Top
view post Posted on 15/11/2021, 12:45
Avatar

Corsaire retraité

Group:
Eternauta fondatore
Posts:
17,688
Location:
Finisterræ

Status:


E mi accorgo solo ora di questo topic ! Vedo che i miei "nanetti" sull'ambiente di lavoro sono cosa assai differente da quelli della Mangusta. Ho conosciuto di striscio gli ambienti "ingessati" con organizzazioni piramidali estese e protocollate. Quando iniziai il mio periodo informatico, su un IBM S/36, ero un informale impiegato di un'impresa di trasporti nazionale, addetto agli incassi e pagamenti. Capelli sulle spalle e orecchino da zingaro che suscitava curiosità e perplessità negli autisti che arrivavano "da giù " (lu raggionniere cull'orecchin'). Dall'85 al '91 mi occupavo dell'EDP della filiale torinese e, quando la ditta chiuse, passai in una piccola softwarehouse in rapida espansione: nel giro di 3 anni eravamo presenti in 10 paesi del mondo, al seguito di una multinazionale dell'automotive. Ambiente informale benché a contatto con i vertici aziendali e sguardi sospetti dei dipendenti che istruivi, che pensavzmo tu fossi un controllore del loro operato anziché un consulente. .../...
 
Web  Top
view post Posted on 16/11/2021, 11:05
Avatar

Corsaire retraité

Group:
Eternauta fondatore
Posts:
17,688
Location:
Finisterræ

Status:


E l'aneddotica é quanto di più varia.
In epoca di P603 Olivetti ci fu un controllo della sede milanese e raccontammo ad una ragazza della bollettazione che si sarebbe dovuto rimettere tutti i "coriandoli" dei nastri perforati nei loro rispettivi buchi, perché si erano persi dei movimenti di fatturazione: la poverella disse che sarebbe stata disponibile a stare fino a tardi per ovviare.
Un dirigente (ragioniere) della filiale italiana di una multinazionale tedesca, che si definiva "informatico puro" (???), esaminando i dati di un tabulato che non gli quadrava, venne a chiedere se poteva essere possibile che i dati si fossero ingarbugliati nel viaggio dall'AS/400 alla stampatrice.
Il fatto che ci scambiassero per controllori occulti, volendo, avrebbe sortito risultati personali apprezzabili: il direttore di una filale argentina mi monopolizzò per tutto il mio secondo soggiorno, portandomi nei migliori ristoranti di Cordoba, cambiando la prenotazione dell'hotel da un "banale" 3 stelle business a 4 stelle lusso, e facendomi capire che se mi sentivo solo.....

Rikki, ma 'sta McKinsey ? Era una severa controller in guepiere di latex o una insulsa macchina computatrice ?
 
Web  Top
view post Posted on 16/11/2021, 11:57
Avatar

mangusta emerita

Group:
Eternauta
Posts:
572
Location:
tra la simonetta e il west - oggi si chiama No.Ce. tristezza

Status:


delle due la vedrei più come una severissima signorina rottenmaier in guépière di lattex, ma purtroppo non è così: è una società di consulenza manageriale, di quelle che guarda tutti dall’alto in basso. nella fattispecie i mckinsey (confidenzialmente li chiamavamo così, erano fatti tutti con lo stampino, abito, camicia e cravatta compresi) erano lì per impostare il controllo di gestione della banca. io ci ho avuto a che fare per qualche mese, ma ormai la mia esperienza in comit era al termine e stavo entrando nel dorato mondo (sì, vabbè) della consulenza.

comunque non si è mai saputo chi fosse il coglione, o per lo meno non lo hanno detto a me: le persone imparentate con il padreterno sicuramente avevano individuato il colpevole. che poi al burundi non era andata nemmeno una lira, e in realtà di soldi non ne erano girati affatto. cosa era successo? che c’era un tizio che non si fidava delle elaborazioni e voleva tenere tutto sotto controllo per prenderci in castagna, così aveva iniziato qualche mese prima a fare dei test per conto suo sul sistema di produzione, simulando investimenti della banca nel burundi, sicuro che su quel paese sarebbero andati solo i suoi dati e niente altro. faceva tutti i suoi controlli e poi, verso la fine del mese, siccome sapeva chi doveva leggere quei dati, stornava tutto quello che aveva fatto, così nessuno si era mai accorto di niente. finché un bel giorno il sistema gli ha risposto con un messaggio di errore, a cui lui però non aveva fatto caso e se ne era uscito tranquillo come un papa senza sospettare che i dati, per quel mese lì, non erano stati stornati. mi immagino cosa dove avere provato il giorno che è successo il casino, ma non è che mi faccia molta pena. per risalire a quello che era successo avevo dovuto lavorare per tre settimane, cosa vuoi che sia. comunque credo che la banca quella volta lì abbia aperto una filiale nel burundi solo per mandarci quel tizio, a piedi e senza indennità di trasferta.
 
Top
51 replies since 7/10/2021, 13:16   491 views
  Share