Ciao e Grazie per l'apprezzamento per 3rd.
A dir la verità,volevo parlare oggi dei rustiici,ma se mi riesce,aspetto un paio di giorni e provo a parlare di qualcosa di ''leggero'',così da accontentare tutti
Oggi parlerò della Frisella con i pomodori ''da penda''.
Partiamo parlando della frisella:
----------------------------------- Frisella -----------------------------------
Le frise vengono generalmente preparate col grano duro ma anche orzo o in combinazione secondo varie proporzioni, cotte al forno, tagliate a metà in senso orizzontale e fatto biscottare nuovamente in forno.
Prima del dopoguerra, la frisella di farina di grano era riservata alle sole tavole benestanti e a poche altre occasioni celebrative. I ceti meno abbienti della popolazione consumavano friselle di farina di orzo o di miscele di orzo e grano.
La frisella può essere conservata per un periodo lungo e questo la rendeva una valida alternativa al pane, nei periodi in cui la farina era più scarsa. In passato in Puglia si usava bagnare le friselle direttamente in acqua di mare, e consumarle condite col solo pomodoro fresco, premuto per far uscire il succo. La forma delle frisedde non è casuale, ma risponde a precise esigenze di trasporto e conservazione. Le friselle venivano infilate in una cordicella i cui terminali venivano annodati a formare una collana, che era facile appendere per un facile e comodo trasporto e conservazione all'asciutto. La frisella era infatti un pane da viaggio; da qui l'uso di bagnarla in acqua marina da parte dei pescatori, che la usavano anche come fondo per le zuppe di pesce o di cozze, alimenti abituali durante le battute di pesca che duravano parecchi giorni.
Nelle tradizione salentina, comune ad altre tradizioni contadine, si procedeva con cadenza regolare alla panificazione, spesso in capientissimi forni a legna comuni o pubblici. In casa le friselle erano conservate in grossi orci di creta (quartieri o capasoni). La frisella, pertanto, non era un prodotto da forno ricercato ma un prodotto alimentare di base, spesso in contesti dove il consumo di pane fresco era impossibile o inopportuno. Nel Salento la tradizione della panificazione "secca" è tuttora conservata nei centri minori e famiglie, spesso associata alla coltivazione in proprio di grano.
Viene preparata con il grano del Salento, sia quello vagliato fine sia con quello con ancora parti di crusca fine (rossello).
Per gustarla si bagna in acqua fredda per un tempo che dipende dal gusto individuale e dalla consistenza della pasta cotta. Quindi si condisce, con pomodoro fresco, origano, sale e un filo d'olio extravergine d'oliva. Come variante si può strofinare uno spicchio di aglio sulla frisella prima di bagnarla, si può aggiungere del peperoncino, del cetriolo o del carosello (menunceddha, spureddhra).
La Frisella :
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm...sella_secca.jpgN.B. La frisella Salentina,non ha la forma della ciambella,come quelle che spacciano per Friselle ugliesi,nella grande distribuzione.
Ma passiamo al condimento alla salentina.
------------------------------------ I Pomodori da penda ------------------------------
Un tempo per avere sempre pomodori freschi a disposizione anche durante il periodo invernale, si usavano conservarli in lunghe corone, che erano dette "ppendalore" o "pende". Queste erano costituite da pomodorini a grappolo agganciati a un filo di ferro o spago che attraverso un gancio venivano appese ai muri.