IERI OGGI & DOMANI

Il Salento in tavola, Come leccarsi i baffi

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Taccaromiceto
view post Posted on 16/7/2013, 20:09




La dieta salentina,prende spunnto dalla dieta mediterranea. Con un'alimentazione sana ed equilibrata,anche qualche pasticciotto ce lo si può permettere :lol:


P.S: Domani,nuova ricetta
 
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La monella
view post Posted on 16/7/2013, 20:11




CITAZIONE (Il Camallo @ 16/7/2013, 20:47) 
Belìn, Gabriele, almeno fingi di rispettare le velleità di dieta di chi frequenta questo posto (non io, of course... :B): )

Belin capo, mettilo in ibernazione subito, ti prego. :cry:
 
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view post Posted on 16/7/2013, 20:51
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CITAZIONE (La monella @ 16/7/2013, 21:11) 
CITAZIONE (Il Camallo @ 16/7/2013, 20:47) 
Belìn, Gabriele, almeno fingi di rispettare le velleità di dieta di chi frequenta questo posto (non io, of course... :B): )

Belin capo, mettilo in ibernazione subito, ti prego. :cry:

La vedo malissimo :ph34r:
 
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Taccaromiceto
view post Posted on 16/7/2013, 23:03




Avessi scelto di postare le immagini del Salento,ci sarebbe rimasto comunque male qualcuno costretto a casa.

Che ci devo fa', è il Salento :B):

 
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view post Posted on 17/7/2013, 08:21
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Gutenberg

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A me all'epoca (anni '70) facevano impazzire i mercatini con le decine e decine di qualità e tipi di olive e di capperi, e le erbe aromatiche, ed i fichi d'india ognuno con un colore ed una sapore diversi.
Per non parlare della pescheria, dove sentivi profumo di mare intensissimo (e ti facevi quel paio di frutti di mare per merendina mattutina).
E non parliamo delle frise e del vino di Melissano (un bianco tagliagambe ma delizioso).

O tempova, o moves. :rolleyes:

P.S.:
La "dieta salentina" la pratico tuttora, ed alternandola a quella austro-slovena ne risulta davvero un mix perfetto (e poi c'è chi mi parla di novelle cuisine...... :risata: ).
 
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verdurins
view post Posted on 17/7/2013, 16:36




Scapece e pasticciotti.
Che inizio da sballo (o meglio “da sbafo”) in questo thread!
Io che sono salentino da parte di padre conosco molto bene entrambe le specialità culinarie.
La scapece provai ad assaggiarla quando ero ragazzo. Eravamo a Gallipoli per la Festa di Santa Cristina e su Corso Roma erano tante le bancarelle che la vendevano stipata nei caratteristici tini di legno. Non ne rimasi entusiasta ma fu comunque un piacere osservare mio padre cui brillavano gli occhi mentre la mangiava.
Altra storia con i pasticciotti che insieme ai rustici (di cui spero parlerai) costituiscono parte fondamentale della mia dieta estiva (dieta si fa per dire ;) ).
A casa mia i pasticciotti li preparavano i miei genitori utilizzando la ricetta e le formine del nonno. Mio nonno lavorava all’Arsenale di Taranto ma era uno spirito libero e un bel giorno mollò tutto (i maligni all’epoca dissero che fuggiva dalla morbosa gelosia di mia nonna) e partì per l’America dove divenne socio di un ristorante di cucina italiana (of course). Quando a casa mia si preparavano i pasticciotti o i porcedduzzi immancabile aleggiava la presenza del nonno che si materializzava in quei piccoli fogli a quadretti vergati di suo pugno i cui dettami venivano seguiti alla lettera. Quanti ricordi!
I pasticciotti (o buccunotti come li ho sempre sentiti chiamare a Gallipoli) li ho mangiati in diversi posti ma per me i più buoni finora sono quelli del Caffè Alvino (www.caffealvino.it/) in Piazza Sant’Oronzo a Lecce. Mi hanno detto che è per via del fatto che la pasta frolla è fatta con lo strutto che, usato al posto del burro, conferisce al pasticciotto il giusto sapore e la dovuta consistenza. Insomma, una delizia da non perdere.
Ciao Tacca! Alla prossima. :strettamani: :torta: :rolleyes:
 
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Taccaromiceto
view post Posted on 17/7/2013, 17:53




Ciao e Grazie per l'apprezzamento per 3rd.

A dir la verità,volevo parlare oggi dei rustiici,ma se mi riesce,aspetto un paio di giorni e provo a parlare di qualcosa di ''leggero'',così da accontentare tutti :D


Oggi parlerò della Frisella con i pomodori ''da penda''.

Partiamo parlando della frisella:

----------------------------------- Frisella -----------------------------------

Le frise vengono generalmente preparate col grano duro ma anche orzo o in combinazione secondo varie proporzioni, cotte al forno, tagliate a metà in senso orizzontale e fatto biscottare nuovamente in forno.
Prima del dopoguerra, la frisella di farina di grano era riservata alle sole tavole benestanti e a poche altre occasioni celebrative. I ceti meno abbienti della popolazione consumavano friselle di farina di orzo o di miscele di orzo e grano.
La frisella può essere conservata per un periodo lungo e questo la rendeva una valida alternativa al pane, nei periodi in cui la farina era più scarsa. In passato in Puglia si usava bagnare le friselle direttamente in acqua di mare, e consumarle condite col solo pomodoro fresco, premuto per far uscire il succo. La forma delle frisedde non è casuale, ma risponde a precise esigenze di trasporto e conservazione. Le friselle venivano infilate in una cordicella i cui terminali venivano annodati a formare una collana, che era facile appendere per un facile e comodo trasporto e conservazione all'asciutto. La frisella era infatti un pane da viaggio; da qui l'uso di bagnarla in acqua marina da parte dei pescatori, che la usavano anche come fondo per le zuppe di pesce o di cozze, alimenti abituali durante le battute di pesca che duravano parecchi giorni.
Nelle tradizione salentina, comune ad altre tradizioni contadine, si procedeva con cadenza regolare alla panificazione, spesso in capientissimi forni a legna comuni o pubblici. In casa le friselle erano conservate in grossi orci di creta (quartieri o capasoni). La frisella, pertanto, non era un prodotto da forno ricercato ma un prodotto alimentare di base, spesso in contesti dove il consumo di pane fresco era impossibile o inopportuno. Nel Salento la tradizione della panificazione "secca" è tuttora conservata nei centri minori e famiglie, spesso associata alla coltivazione in proprio di grano.

Viene preparata con il grano del Salento, sia quello vagliato fine sia con quello con ancora parti di crusca fine (rossello).
Per gustarla si bagna in acqua fredda per un tempo che dipende dal gusto individuale e dalla consistenza della pasta cotta. Quindi si condisce, con pomodoro fresco, origano, sale e un filo d'olio extravergine d'oliva. Come variante si può strofinare uno spicchio di aglio sulla frisella prima di bagnarla, si può aggiungere del peperoncino, del cetriolo o del carosello (menunceddha, spureddhra).


La Frisella :

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm...sella_secca.jpg

N.B. La frisella Salentina,non ha la forma della ciambella,come quelle che spacciano per Friselle ugliesi,nella grande distribuzione.


Ma passiamo al condimento alla salentina.

------------------------------------ I Pomodori da penda ------------------------------


Un tempo per avere sempre pomodori freschi a disposizione anche durante il periodo invernale, si usavano conservarli in lunghe corone, che erano dette "ppendalore" o "pende". Queste erano costituite da pomodorini a grappolo agganciati a un filo di ferro o spago che attraverso un gancio venivano appese ai muri.
 
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view post Posted on 17/7/2013, 17:58
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CITAZIONE (Taccaromiceto @ 17/7/2013, 18:53) 
In passato in Puglia si usava bagnare le friselle direttamente in acqua di mare, e consumarle condite col solo pomodoro fresco, premuto per far uscire il succo. La forma delle frisedde non è casuale, ma risponde a precise esigenze di trasporto e conservazione. Le friselle venivano infilate in una cordicella i cui terminali venivano annodati a formare una collana, che era facile appendere per un facile e comodo trasporto e conservazione all'asciutto. La frisella era infatti un pane da viaggio; da qui l'uso di bagnarla in acqua marina da parte dei pescatori, che la usavano anche come fondo per le zuppe di pesce o di cozze, alimenti abituali durante le battute di pesca che duravano parecchi giorni.

Ti dirò, Gabriele, forse non avrò mai modo di assaggiare le friselle, ma questo particolare (inusuale e inaspettato) del tuo racconto è davvero degno di considerazione.
 
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La monella
view post Posted on 17/7/2013, 18:15




io ho fame.
e vi odio davvero molto.
andare a dare via i ciap vi creerebbe disagio?
 
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view post Posted on 18/7/2013, 09:13
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CITAZIONE (Il Camallo @ 17/7/2013, 18:58) 
CITAZIONE (Taccaromiceto @ 17/7/2013, 18:53) 
In passato in Puglia si usava bagnare le friselle direttamente in acqua di mare, e consumarle condite col solo pomodoro fresco, premuto per far uscire il succo. La forma delle frisedde non è casuale, ma risponde a precise esigenze di trasporto e conservazione. Le friselle venivano infilate in una cordicella i cui terminali venivano annodati a formare una collana, che era facile appendere per un facile e comodo trasporto e conservazione all'asciutto. La frisella era infatti un pane da viaggio; da qui l'uso di bagnarla in acqua marina da parte dei pescatori, che la usavano anche come fondo per le zuppe di pesce o di cozze, alimenti abituali durante le battute di pesca che duravano parecchi giorni.

Ti dirò, Gabriele, forse non avrò mai modo di assaggiare le friselle, ma questo particolare (inusuale e inaspettato) del tuo racconto è davvero degno di considerazione.

Bagnate nell'acqua di mare non le ho ancora assaggiate, ma a parte questo, sono uno dei pezzi forti del nostro fast-food estivo (pomodori maturi, olive nere, basilico e origano, goccetto di aceto e olio, previa sfregatura con aglio della frisella), l'altro piatto forte e lo tzaziki, tanto per restare nel mediterraneo.
 
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view post Posted on 18/7/2013, 09:48


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CITAZIONE (surcouf @ 18/7/2013, 10:13) 
CITAZIONE (Il Camallo @ 17/7/2013, 18:58) 
Ti dirò, Gabriele, forse non avrò mai modo di assaggiare le friselle, ma questo particolare (inusuale e inaspettato) del tuo racconto è davvero degno di considerazione.

Bagnate nell'acqua di mare non le ho ancora assaggiate, ma a parte questo, sono uno dei pezzi forti del nostro fast-food estivo (pomodori maturi, olive nere, basilico e origano, goccetto di aceto e olio, previa sfregatura con aglio della frisella), l'altro piatto forte e lo tzaziki, tanto per restare nel mediterraneo.

a Livorno s'usa - una volta era le tipica merenda estiva dei bambini, quando si davano robe civili ai figli - il "pane strusciato", ricetta che più semplice non si può: una fetta di pane di campagna toscano, un pomodoro, possibilmente pisanello (i livornesi purosangue rabbrividiscono al nome, ma si chiama così :P ) ben maturo, tagliato a metà e strusciato sul pane finchè non ti resta in mano solo la buccia, sale, basilico e se vuoi far il raffinato due gocce d'olio buono
 
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view post Posted on 18/7/2013, 10:28
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CITAZIONE (surcouf @ 18/7/2013, 10:13) 
CITAZIONE (Il Camallo @ 17/7/2013, 18:58) 
Ti dirò, Gabriele, forse non avrò mai modo di assaggiare le friselle, ma questo particolare (inusuale e inaspettato) del tuo racconto è davvero degno di considerazione.

Bagnate nell'acqua di mare non le ho ancora assaggiate

E' quello che mi ha fatto drizzare le orecchie: qui da noi è una prassi del tutto sconosciuta.
 
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view post Posted on 18/7/2013, 10:42
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CITAZIONE (Il Camallo @ 18/7/2013, 11:28) 
CITAZIONE (surcouf @ 18/7/2013, 10:13) 
Bagnate nell'acqua di mare non le ho ancora assaggiate

E' quello che mi ha fatto drizzare le orecchie: qui da noi è una prassi del tutto sconosciuta.

Come no ! Al Macdò di Multedo lo chiamano Octane Premium :woot:
Neanche i pugliesi di Torino possono bagnare le ottime frise che si trovano nei negozi tipici nell'acqua del mare.
Il mio amico marinaio ligure mi diceva però che le gallette (che usano anche per il cappon magro) una volta si usava bagnarle nell'acqua di mare per insaporirle.
 
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view post Posted on 18/7/2013, 10:55
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CITAZIONE (surcouf @ 18/7/2013, 11:42) 
CITAZIONE (Il Camallo @ 18/7/2013, 11:28) 
E' quello che mi ha fatto drizzare le orecchie: qui da noi è una prassi del tutto sconosciuta.

Come no ! Al Macdò di Multedo lo chiamano Octane Premium :woot:
Neanche i pugliesi di Torino possono bagnare le ottime frise che si trovano nei negozi tipici nell'acqua del mare.
Il mio amico marinaio ligure mi diceva però che le gallette (che usano anche per il cappon magro) una volta si usava bagnarle nell'acqua di mare per insaporirle.

il cappon magro (squisitezza di lunghissima preparazione) è ormai fatto raro e limitato alla riviera di levante, più precisamente alla zona tra Chiavari e Levanto. Qui a ponente non saprei neppure dove cercarlo.
 
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view post Posted on 18/7/2013, 11:27
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CITAZIONE (Il Camallo @ 18/7/2013, 11:55) 
...(squisitezza di lunghissima preparazione)...

Riesci a postare una ricetta, per favore? Grazie.
Quella senza marmellata di arance, possibilmente... :shifty:
 
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90 replies since 15/7/2013, 16:50   1449 views
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