PANE: quante pagine posso scrivere?
Chiedere 'ste cose a me..è come aprire un libro...
Costava 250 lire al kilo; mandavano sempre me al forno con una moneta d'argento da 500...Due kili per una famiglia di 6 persone. Ne restava poco...eravamo cuccioli sempre affamati e, nonostante tutto, magrissimi (bei tempi!
): Quello che avanzava veniva messo in una retina di rafia e appeso in cortile al sole. Secco veniva ridotto in pane grattugiato...oppure, ammollato, serviva come rinforzo delle polpette di carne...oppure come ripieno per i peperoni al forno...oppure sbriciolato, veniva tostato in padella per farne del "formaggio dei poveri" da condirci paste con verdure e peperoncino...
Entravo in quel forno...sempre caldissimo, e mi avvolgeva quel profumo di lievito, farina, olive, olio...
Nella vetrina sotto al bancone gigantesco...pucce con le olive, pizzi rossastri di pomodoro
de pendula, panini all'olio (il pane dei ricchi e degli sdentati...
), pezzi di pane integrale, di semola con la crosta gonfia e croccantissima, di grano...compatti e ideali per bruschette profumate di rosmarino, corone di pane bianco a forma di panetti rotondi, frise, tarallini con qualsiasi spezia...
E poi..
fucazze, taieddhe fumanti, stanati di ogni ben di Dio...
Le famiglie portavano le teglie delle loro preparazioni casalinghe e, all'ora concordata, andavano a ritirarle perfettamente cotte o odorose di legna d'ulivo...(quella usata per alimentare il forno...)
In antichità, usavano portare anche il pane stesso...preparato in casa e segnato sulla cima con le iniziali della casa...affinchè non si confondesse. Talune famiglie possedevano un marchio in ferro col quale le segnavano...
Da bambina ne mangiavo tanto... Appena consegnato alla mamma, ne rubavo un pò da condire in fretta con olio e sale...e, a volte fumava ancora, addentarlo golosa...sentendo nel
cuore dello stomaco l'immediato soddisfacimento che oggi definirei orgasmico...
Non c'è nulla di più buono del pane. Dovessi scegliere, ancora oggi, non scambierei un pane caldo con olio e pomodoro con nessun'aragosta o tartufo o gamberone o fiorentina!!!
Attualmente, ahimè..devo limitarmi; ingrasso solo ad annusarlo.
Compro un pezzo di pane di S.Donato (un paesino qui a due passi) in grano, con un bel pò di crosta dorata; costa 1,68 al kg...ed è la fine del mondo!
Lo taglio in due e una metà la surgelo: posso garantirvi che, appena scongelato, è ancora croccante!
E' ottimo anche dopo giorni...anzi...migliora.
Le fibre si "accomodano"...si compatta...riposa..
Il pane è vivo; lievita, cresce, respira...
Ecco perchè, come ricorda benissimo il Lord...il pane non si butta! O, se proprio si deve perchè ammuffito, si porta alle labbra e si bacia!
Mio padre non sedeva a mangiare se non c'era il pane al centro della tavola..
Ne mangio una fetta sottile a pranzo solo se c'è della verdura o degli intingoli... Ebben si...sono una fan della scarpetta! Sarà poco chic ma chissenefrega! Ed è gratificante quando i miei ospiti...dimostrano di aver gradito le pietanze..."circumnavigando" il piatto con un pezzo di pane...
Mio figlio ama particolarmente il pane che faccio in casa...
Io preferisco quello che profuma di legna del forno...
Talvolta compro un tipo di pane nerissimo e pieno di semini (non chiedetmi come si chiam!), tipico del Tirolo...credo.
Mi piace anche quello con cereali, quello con semi di sesamo...
Insomma....TUTTO!
A volte accade che resti senza...convinta che ve ne sia nel congelatore. E mi dico:"Non c'è niente da mangiare!"...Pazienza se frigo, congelatore e dispensa sono colmi di provviste!
Il pane è fondamentale, nella mia concezione di cucina. E di famiglia...
Il rispetto per le cose e per le persone mi è stato inculcato proprio rispettando il pane. Dandone a chi non ne aveva...(il vecchio contadino che ci consegnava i gelsi mori succosi dall'orcio di creta, ne riceveva sempre una pagnotta calda...così come le ragazzine zingare che, in passato, andavano casa casa a chiedere la carità)...