In tempi di conclave e discorsi sui papi,conviene ricordare Pasquino,la statua parlante più famosa di Roma.
Quale sia l'etimologia della parola,è cosa ancora oggi dibattuta.
Forse il nome di un oste,forse di un ciabattino.
Ma cosa era ed è Pasquino?
È un frammento di un antico gruppo statuario ellenistico, raffigurante Menelao che sorregge il corpo di Patroclo. Venne alla luce quasi per caso nel 1501.
E divenne la voce del popolo,ferocemente critico sopratutto verso i pontefici,oltre che verso il potere.
Pasquino faceva parte della "congrega degli arguti", com'era chiamata l'associazione fra il torso di Pasquino e le altre "statue parlanti" di Roma, Marforio, Madama Lucrezia, l'abate Luigi, il Facchino ed il Babuino.
Chiunque veniva sorpreso a scrivere pasquinate,correva seri rischi.
Qualcuno pagò con la morte la sua corrosiva ironia.
Ecco alcune pasquinate:
"I.N.R.I. Io Non Riconosco Infallibilità".
Il Concilio è convocato / I Vescovi han decretato / che infallibili due sono: / Moscatelli e Pio Nono", dove Moscatelli era il nome dei fiammiferi, sulla cui scatola era stampato: "Moscatelli - Infallibili"
"Povera Roma mia de travertino! / T'hanno vestita tutta de cartone / pè fatte rimirà da 'n'imbianchino".scritto in onore di Hitler