Alla corte dello zar Nicola e della zarina Alessandra crebbe,potente,l'ombra di Rasputin,monaco dallo sguardo magnetico e dagli strani poteri.
Pare che fosse l'unico a poter curare lo zarevic Alessio,affetto da una rara forma di emofilia.
La sua figura è stata demonizzata nel corso degli anni,e a lui sono state attribuite dalla propaganda bolscevica nefandezze d'ogni genere.
Pacifista ad oltranza,si opponeva all'entrata in guerra contro la Germania,e questo gli valse l'inimicizia di tutti,dalla corte fino ai servizi segreti inglesi.
Morì in una congiura,in circostanze misteriose.
Invitato dal principe Jusupov,che aveva ordito con altri nobili una congiura ai suoi danni,fu avvelenato con dosi massicce di cianuro.
Ma,misteriosamente,riuscì ad ingurgitare due litri di vino avvelenato senza dar segno di subire effetti dal potente veleno.
Jusupov fu costretto a sparargli,ma il monaco,nonostante tutto,riusci a correre verso il fiume che scorreva di fianco al palazzo del prinicipe.
Ci vollero un numero enorme di proiettili e colpi di bastone sulla testa per finirlo.
Il corpo fu gettato nel fiume,dal quale venne ripescato giorni dopo.
Particolare incredibile:il corpo aveva le braccia spalancate verso l'alto.
Nonostante fosse crivellato di proiettili e fosse saturo di cianuro.