IERI OGGI & DOMANI

RASPUTIN

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Paul the templar
view post Posted on 14/4/2005, 14:49




Alla corte dello zar Nicola e della zarina Alessandra crebbe,potente,l'ombra di Rasputin,monaco dallo sguardo magnetico e dagli strani poteri.
Pare che fosse l'unico a poter curare lo zarevic Alessio,affetto da una rara forma di emofilia.
La sua figura è stata demonizzata nel corso degli anni,e a lui sono state attribuite dalla propaganda bolscevica nefandezze d'ogni genere.
Pacifista ad oltranza,si opponeva all'entrata in guerra contro la Germania,e questo gli valse l'inimicizia di tutti,dalla corte fino ai servizi segreti inglesi.
Morì in una congiura,in circostanze misteriose.
Invitato dal principe Jusupov,che aveva ordito con altri nobili una congiura ai suoi danni,fu avvelenato con dosi massicce di cianuro.
Ma,misteriosamente,riuscì ad ingurgitare due litri di vino avvelenato senza dar segno di subire effetti dal potente veleno.
Jusupov fu costretto a sparargli,ma il monaco,nonostante tutto,riusci a correre verso il fiume che scorreva di fianco al palazzo del prinicipe.
Ci vollero un numero enorme di proiettili e colpi di bastone sulla testa per finirlo.
Il corpo fu gettato nel fiume,dal quale venne ripescato giorni dopo.
Particolare incredibile:il corpo aveva le braccia spalancate verso l'alto.
Nonostante fosse crivellato di proiettili e fosse saturo di cianuro.
 
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Guapa
view post Posted on 14/4/2005, 14:58




CITAZIONE (Paul the templar @ 14/4/2005, 15:49)

La sua figura è stata demonizzata nel corso degli anni,e a lui sono state attribuite dalla propaganda bolscevica nefandezze d'ogni genere.

Personaggio molto complesso e affascinante, su di lui ho visto un bel documentario su History Channel, non era uno stinco di santo comunque si accompagnava spesso con donne di malaffare, era un sessuomane e anche un tipo violento.
 
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view post Posted on 15/4/2005, 08:27
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Guapa
view post Posted on 15/4/2005, 08:48




Capperi Condor! questo me lo ero proprio dimenticata.
 
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Sveta
view post Posted on 18/4/2005, 15:36




CITAZIONE (Paul the templar @ 14/4/2005, 15:49)
Alla corte dello zar Nicola e della zarina Alessandra crebbe,potente,l'ombra di Rasputin,monaco dallo sguardo magnetico e dagli strani poteri.
Pare che fosse l'unico a poter curare lo zarevic Alessio,affetto da una rara forma di emofilia.
La sua figura è stata demonizzata nel corso degli anni,e a lui sono state attribuite dalla propaganda bolscevica nefandezze d'ogni genere.
Pacifista ad oltranza,si opponeva all'entrata in guerra contro la Germania,e questo gli valse l'inimicizia di tutti,dalla corte fino ai servizi segreti inglesi.
Morì in una congiura,in circostanze misteriose.
...

La "demonizzazione" di Rasputin è avvenuta dopo diversi anni dalla sua morte e più che demonizzazione la chiamerei rivisitazione realistica della sua figura storica.

Il "contadino" era giunto da un villaggio della Siberia alla corte di Nicola II in un giorno del 1905, e che per undici lunghi anni avrebbe esercitato la sua oscura, ambigua e letale influenza sulla famiglia imperiale e finanche sui destini politici della Russia.

Il "monaco pazzo" rappresentò agli occhi dell’opinione pubblica più evoluta e progressista della Russia zarista il simbolo vivente dei mali del Paese, del distacco tra lo Zar e il suo popolo. Per il remissivo Nicola, ma soprattutto per l’instabile ed emotiva Alessandra, quell’uomo rozzo e apparentemente genuino, dallo sguardo magnetico e dalle presunte doti mistiche, venne a rappresentare il simbolo di una Russia che in quegli anni stava agonizzando davanti ai loro occhi: la Russia dei muzhiki, dei contadini, semplice e devota allo Zar e al suo potere autocratico concesso da Dio, che mai e poi mai avrebbe messo in discussione l'assolutismo del suo impero.

Negli stessi anni in cui uomini come Lenin, Trotzkj, Kerenskj combattevano una battaglia difficilissima contro i privilegi dei nobili e dello zar, cercando consenso nel popolo e tra gli intellettuali, a corte veniva accettata la presenza di Rasputin dapprima con un senso di snobistica novità, poi con un misto di riverenza religiosa e rispetto per il "buon contadino della vecchia Russia", rappresentante dell'unica classe sociale popolare che avrebbe osteggiato la rivoluzione. Solo quando il potere di Rasputin cominciò a sconfinare dalla mondanità nella sfera politica, e quando risultò chiaro che la famiglia imperiale dipendesse da lui anche nelle più importanti decisioni, i più accorti uomini politici e membri dell’aristocrazia, ormai rivolti verso nuovi orizzonti di riforme e progresso, si resero conto che quell’uomo andava fermato.

La morte di Rasputin non portò però i risultati auspicati dall'aristocrazia progressista. La coppia imperiale si isolò sempre di più dalla realtà quotidiana e dai capovolgimenti che stavano avvenendo nel paese, convinta ancora di dovere difendere a tutti i costi il sacrosanto potere assoluto e autocratico che per secoli era spettato allo Zar. Nemmeno un anno dopo il potere passava a Lenin e al Partito Bolscevico.
 
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4 replies since 14/4/2005, 14:49   841 views
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