CITAZIONE (surcouf @ 25/7/2010, 18:48)
Piccola considerazione a margine della vicenda Granarolo: se un'azienda si vanta di usare latte italiano e poi si scopre non sia del tutto vero e le scamorze (che non mi risultano essere compaesane del Bergader o dell'Edelpilz) le fa produrre in Germania, gli altri, quelli che non citano l'origine del latte ( e se non lo fanno, con questi chiari di luna, vuol dire che proprio non possono ), dove lo prendono ?
Non é un ragionamento patriottico: c'é dell'otttimo latte in tutta Europa, anche migliore del nostro, ma la mozzarella e gli altri formaggi tipici o garantiti dalla DOP sarebbe meglio non fossero assemblati con il caglio che arriva dalla Lituania e il latte che arriva dalla Bulgaria, soprattutto in virtù del fatto che ve li fanno pagare il giusto e anch di più, per cui un po' di coerenza e meno presa per i fondelli del consumatore che concede fiducia (la fiducia é una cosa seria ?).
Poi, se andiamo a vedere ci accorgeremmo che la storia dell' IGp ha mille e una falle che, abilmente tenute nascoste, prendono il sapore della beffa. Una su tutte: la bandierina italiana e la scritta IGP sulla bresaola della Valtellina non significa assolutamente che la carne provenga da lì e neanche dal resto dell'Italia. Garantito......
Allora, chiariamo un po' qualche punto.
1) la mozzarella
non è un formaggio DOP: lo è solo la mozzarella di bufala campana.
2) i formaggi DOP si possono fare solo ed esclusivamente con latte italiano. Di più: con latte di determinate zone. Diverso è il discorso su determinate IGP, come la bresaola di cui giustamente si parla.
veniamo al punto: che cos'è innanzitutto questo Made in Italy? Una sorta di dogma? Una definizione internazionale?
Nulla di tutto questo: è un'istanza politica.
Avete dei dubbi? Ve lo dimostro subito. La prima attività portata in qualche modo a termine in questi tempi "cinesi" è la legge sul tessile, iniziata dal famoso movimento dei Contadini del Tessile e culminata nella legge Reguzzoni Versace. Con questa legge si stabilisce che si possa etichettare come Made in Italy solo merci "le cui fasi di produzione siano state effettuate
prevalentemente nel nostro paese e per i quali si possa assicurare la tracciabilità".
Un momento: e le materie prime?
Nessuna importanza: possono venire da qualsiasi parte.
Provvedimento politicamente intelligente: di materie prime tessili in Italia non ne abbiamo ed allora salvaguardiamo quello che sappiamo fare!
Passiamo al lattiero-caseario, tanto di moda.
Cos'è qui Made in Italy per la potentissima Coldiretti e per l'ex ministro Zaia? Solo ciò che è fatto con latte italiano.
Ohibò: vorrà dire che al contrario del tessile abbiamo un sacco di latte e non riusciamo a farlo fuori.
nemmeno per sogno! Siamo dipendenti dall'estero per il 50% circa e tutto il latte italiano viene lavorato e trasformato in Italia (non esiste export di latte) e pagato il 20% in più del latte tedesco o francese.
Ah già, ma il latte italiano è più sicuro...
Ma vi sembra che un paese con il 30% di economia sommersa si possa definire più controllato degli altri? Un paese con intere zone controllate dalla criminalità organizzata che ha pensato bene di inquinare terreni e falde acquifere???
Bisognerà allora decidersi: vogliamo la bresaola fatta con solo carne della Valtellina? Se va tutto bene ne potremo produrre un terzo di quella che produciamo...