Guarda verso il sole che sorge,con lo sguardo immobile,sfigurato dalle cannonate dei mamelucchi,che la usarono come bersaglio per i loro cannoni.
La sfinge è il volto,anche se non c'è la certezza assoluta,del faraone Khafra o Chefren,vissuto durante la seconda dinastia,successore del fratello Radjedief,che regnò probabilmente dal 2575 (stando al Canone di Torino) per 66 anni (fonte Manetho,il sacerdote che compilò la cronistoria dei faraoni)
Figlio di Cheope,Chefren fù dipinto da Erodoto come un uomo crudele e autoritario.
Curiosamente il grande viaggiatore del passato non la nomina mai,nelle sue Storie.
La sfinge fù scolpita su uno sperone roccioso,che probabilmente era eroso dall'acqua.
Il che è un'anomalia,di sicuro.
Circolano antiche storie,sulla sfinge.
Flavio Giuseppe sosteneva che sotto di essa vi era una stanza nella quale gli antichi avevano depositato libri che portavano ad un passato molto remoto.
Alcuni archeologi non convenzionali sostengono che essa sia più antica di quanto l'archeologia ufficiale sostenga.
Alcune misurazioni fatte sul materiale roccioso,a loro detta,stabilirebbero una cronologia di tempi di costruzione retrodata di almeno tremila anni.
Zaki Hawass,il sopritendente egiziano alle antichità,ha sempre bollato tutto come pura fantasia.
C'è comunque un dato di fatto:la sfinge ha la stessa forma della costellazione del Leone: basta guardare un qualsiasi manuale di astrologia per accorgersene. Ora, nel 10500 a. C. il Sole sorgeva proprio nella costellazione del Leone così che la Sfinge - costruita con lo sguardo rivolto verso est - nel giorno dell'equinozio di primavera di quell'anno vedeva sorgere, dietro il Sole, la costellazione del Leone, cioè se stessa.
Ce n'è abbastanza per retrodatare la sua costruzione?
Chissà.
Il suo fascino,però resiste alle ingiurie del tempo,come il suo sorriso,immutabile e enigmatico.
