Ica è una piccola cittadina di poco meno di 150.000 abitanti,a 300 km da Lima,in Perù.
Uno dei tanti posti ameni dell’entroterra peruviano,che però sarebbe del tutto sconosciuta ai più se non fosse divenuta famosa per il ritrovamento di alcune pietre.
Alcune è un termine riduttivo,ma mai come in questo caso bisogna usare cautela.
Perché le pietre di Ica,rinvenute a migliaia,raccontano la storia dell’uomo in un modo totalmente diverso da quello che studiamo sui libri di storia.
Nel 1965 un dottore della cittadina,Xavier Cabrera,ricevette da un contadino un regalo insolito,una pietra.
E lo era davvero insolito,il regalo.
Perché sulla pietra era dipinto un pesce estinto da milioni di anni, l'agnathus.
Il dottore,sorpreso,tentò di rintracciare altre pietre del genere,e riuscì,in poco tempo,a metterne assieme oltre duecento.
Le pietre raccontavano un passato non scritto nei libri di storia:uomini contro dinosauri,pterodattili,interventi chirurgici su cuore e cervello,continenti sconosciuti disegnati con perizia,esperimenti di volo umano.
Cabrera,che iniziò una lunga ricerca di altre pietre,per mostrare al mondo scientifico la sensazionale scoperta,inviò a laboratori specializzati alcune di esse,per la datazione al radiocarbonio.
Il risultato fu abbastanza contraddittorio:mentre alcune di esse risultavano appartenere ad un’epoca datata all’incirca 10-12.000 anni prima,alcune risultavano manipolate in epoca recente.
Venne così accertato che alcuni contadini avevano sfruttato l’effetto sorpresa e giocato d’anticipo,costruendo abili falsi da vendere agli sprovveduti turisti.
Nel frattempo la collezione di Cabrera raggiungeva la ragguardevole cifra di 20.000 pezzi,tanto che il dottore potè costruire un piccolo museo,con le stesse.
La scoperta mise in subbuglio il mondo scientifico,che sulle prime rimase estremamente perplesso;la scoperta che molte di esse provenivano da un noto falsario, Basilio Uchuya,non giovò certamente alla credibilità delle stesse.
Eppure i punti controversi non mancano.
Tra le pietre rinvenute,alcune pesano quasi mezza tonnellata.
Perché darsi pena a fare un lavoro così pesante?
C’è poi da considerare alcuni elementi che possono essere attribuiti solo a gente con conoscenze specifiche di ittiologia;il ciclo vitale dell’agnathus è descritto,in molte di esse,con dovizia di particolari.
Un altro elemento fondamentale riguarda l’usanza dei nativi di porre le pietre all’interno delle loro tombe,come portafortuna.
L’andesite,il minerale dal quale sono composte,risale a circa 80 milioni di anni addietro,ed è generalmente una roccia di fiume,cosa che avvalora in un certo modo il racconto dei contadini,che dissero di averle raccolte vicino ad un fiume,subito dopo la frana di un costone che le aveva portate alla luce.
Altri studiosi si diedero alla ricerca delle pietre,raccogliendone a centinaia.
Anche in questo caso si rinvennero pietre con scolpiti mammuth,mappe stellari,specie di stegosauri e dinosauri,trattati da strane figure umane come animali domestici.
Le analisi su queste pietre rivelarono che risalivano all’incirca al 3000-2500 Avanti Cristo,un periodo in cui gli animali preistorici erano scomparsi da qualche milione di anni.
Una delle pietre,mostra due uomini intenti a guardare con un telescopio la volta celeste;una cosa abbastanza strana,visto che il primo telescopio venne costruito da Galilei nel 1500.
Un guazzabuglio scientifico di portata enorme,quindi.
Ma,al solito,la scienza ufficiale si mostrò,e si è mostrata scettica se non incredula del tutto.
Le parole del contadino che le rinvenne per primo,che ammise di averne fabbricate almeno 15.000 pesarono in maniera determinante sull’autenticità della storia.
Parole peraltro da prendere con le pinze,perché costruire,scolpire e lavorare una simile massa di pietre richiede una dedizione assoluta,e un ritmo di lavoro da galeotto.
La scienza ufficiale ha quindi bollato il tutto come una truffa ben riuscita.
Gli archeologi,i paleontologi,lavorano sul campo,e quindi sono abituati a collegare oggetti e cose a ritrovamenti di scheletri e resti fossili.
Nella zona sono state ritrovate solo le pietre,e nient’altro.
Il che porta inevitabilmente il mondo scientifico a bollare tutto come falso.
Del resto,se le pitre avessero un minimo di autenticità,dovremmo rivedere tutta la storia dell’uomo;dovremmo ammettere,per esempio che Darwin aveva preso una solenne cantonata,dovremmo accettare l’ipotesi di una coesistenza dei grandi rettili con l’uomo,ripartire da zero sulle ipotesi della loro scomparsa.
E soprattutto dovremmo chiederci cosa riportò,ad un certo punto,l’uomo a regredire sulla scala della conoscenza.
Troppo,per la storiografia ufficiale.
Oggi,chiunque si rechi ad Ica,si vede offrire dai campesino locali,una varietà di pietre costruite su misura,ad uso e consumo del commercio locale.
In compenso,può recarsi a visitare le pietre “autentiche” dal dottor Cabrera,che le ha raccolte in un museo.