IERI OGGI & DOMANI

Eldorado

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Paul the Templar
view post Posted on 27/3/2007, 09:02




Ogni leggenda ha un punto iniziale di verità.
Per sfuggire alla quotidianità,o semplicemente per bisogno di avventura,o ancora per scatenare la curiosità di avventurieri di ogni fatta,non c’è niente di meglio che modificare una storia reale e trasformarla in qualcosa di mitico,di irraggiungibile.
La storia di Eldorado,o dell’Eldorado nasce con la verità storica e si immerge in una leggenda raggiungendo contorni mitici,fino a trasformarsi in qualcosa di completamente diverso dalla storia iniziale.
Nel 1520 Hernan Cortez torna in Europa.
Ha conquistato il Messico,la terra del Paradiso,trasformandola in un inferno sulla terra.
Un’intera civiltà è stata decapitata,in nome di motivi abietti:gloria,oro,desiderio di conquista.
L’oro è stato trovato in quantità smodate:Montezuma,ultimo re di una certa rilevanza degli Incas,ha pagato un tributo enorme ai conquistadores,per salvare se e il suo popolo.
Ma la cupidigia degli spagnoli è smodata.
Torturano,uccidono,massacrano,violentano per il metallo dorato.
Così qualcuno ha parlato del Dorato,il sacerdote che fa coperto d’oro,immerge quantità enormi di oro in un lago,cospargendosi in modo rituale di polvere dorata.
L’el dorado,il dorato,che diventerà Eldorado.
Cortes manda un suo luogotenente Gonzalo Jimenez de Quesad a verificare quanto c’è di vero nei racconti.
I motivi sono banali.
“El capitano” ha diritto ad una congrua parte del bottino catturato,così come i suoi ufficiali,e in parte anche gli uomini della truppa.
Non ha bisogno di particolari pungoli,Cortes.
L’avidità è la molla più potente.
De Quesad gira in lungo e in largo,ma non trova nulla.
Per quanto usi la violenza,sembra che dell’oro Inca non vi sia più traccia.
Raggiunge il lago Guatavita,probabile origine del mito,ma nulla più.
Del mitico sacerdote coperto d’oro,degli abitanti che lanciavano oggetti d’oro nelle acque,per ingraziarsi gli dei nessuna traccia.
Nonostante tutto,il mito resiste,anzi,si diffonde.
Si organizzano numerose spedizioni,che finiranno tutte fatalmente male.
Una delle ultime,organizzata nel 1925 dal colonnello Percy Fawcett,scomparve nel nulla.
Vittima,probabilmente,di una delle numerose tribu di indio particolarmente feroci che popolavano la zona.
Oggi,chiunque si rechi in Colombia,trova guide espertissime nel cavare denaro ai turisti in cambio di un passaggio al lago Guatavita.
Esperienza deludente,per i più.
Il lago è una piccola distesa d’acqua,che è stata scandagliata da tantissimi avventurieri.
Ma non solo.
La popolazione locale ha fatto lo stesso,nel corso dei secoli,ricavandone solo entrate legate al fascino del ricchissimo e ipotetico tesoro custodito dal lago.
Nient’altro.
L’Eldorado,come tutti i miti,resiste solo in virtù del fascino che esercita su coloro che sognano la ricchezza senza sforzo.
Un tesoro molto ipotetico e poco reale.



 
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