IERI OGGI & DOMANI

Bomarzo,il parco dei mostri

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Paul the Templar
view post Posted on 26/3/2007, 07:17




Verso la metà del 1500 il Principe Vicino Orsini (al secolo Pier Francesco) iniziò la costruzione di un parco molto particolare,e lo dedicò alla moglie Giulia Farnese.
Nulla di strano.
Accadeva spesso presso le famiglie patrizie che si costruissero giardini tematici.
Ma questo aveva caratteristiche più uniche che rare.
Sorgeva nel territorio di Bomarzo,una piccola cittadina a circa venti chilometri da Viterbo.
Per erigerlo,il principe chiamò a se nientemeno che uno dei costruttori di San Pietro,Pirro Logorio.
All’interno trovarono spazio giganteschi blocchi di pietra,costruiti con una fantasia eccezionale:ognuno di essi rappresentava figure mitologiche,alcune delle quali sicuramente sinistre e paurose.
Si va da un enorme maschera dalla faccia mostruosa e la bocca aperta,nella quale è possibile entrare ad una casa in cui le leggi della geometria sembrano non aver valore.
E’ un’esperienza unica entrarci.
Pendente,ha all’interno il pavimento a sua volta inclinato,si da rendere la visita una perdita delle percezioni che valgono all’esterno.
Il Principe lo chiamò Sacro bosco,lasciando ad intendere che non si trattava soltanto di un puro divertissement,ma piuttosto un cammino iniziatici verso la perfezione,una vera e propria mappa alchemica,che va dalla vita alla morte attraverso trasformazioni dell’essere e dell’individuo.
Impressionanti sono il gruppo del gigante,che sta dilaniando il corpo di un avversario;il Nettuno,il gruppo statuario delle tre Grazie,il cerbero.
Figure mitologiche,ognuna delle quali ha probabilmente un significato ben preciso.
Si respira un’aria strana,nel parco.
Tanto verde,e queste statue che giacciono e incombono sul visitatore,seminascoste dalla penombra,che le rende furtive come un brigante in agguato.
E come se coesistessero due mondi distinti,ma anche collegati:quello naturale e quello spirituale,simboleggiato dalle figure mitologiche.
Figure mitologiche che hanno tutte delle stranezze:il gruppo delle sirene,per esempio,vede una di esse con una doppia coda,mentre Cerbero è posto quasi a guardia di un piccolo tempietto,raffigurazione potententemente onirica della morte,dell’Ade mitologico.
Su una panca si legge :” voi che pel mondo gite errando vaghi - di veder maraviglie alte et stupende - venite qua dove son faccie horrende - elefanti leoni orsi orche et draghi..
Un cammino iniziatici quindi.
Simboli alchemici,mitologici e esoterici si mescolano con sapienza e con una logica ben precisa,ma nascosta al comune visitatore:non è lui che deve interpretarne i segni,ma l’iniziato.
Al visitatore resta solo da ammirare la fantasia del suo ideatore e restarne quantomeno sconvolto.
Il parco per secoli è stato abbandonato a se stesso,pure le gigantesche statue hanno resistito all’ingiuria del tempo.
Ed oggi i visitatori possono ammirarne le fattezze soprattutto se scelgono una bella giornata.
Allora,i mostri del parco di Bomarzo perdono un po’ della loro sinistra spettacolarità,per avvolgere il visitatore in un aura magica.
Un percorso che porta dalla vita alla morte,al rinnovamento.
L’alchemia del rinascimento trova qui la sua compiutezza.


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