IERI OGGI & DOMANI

Fabrizio De André, un grande del novecento oltre retoriche, agiografie e luoghi comuni

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view post Posted on 6/7/2006, 14:00


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CITAZIONE (Sveta @ 6/7/2006, 13:30)
Poeta, cantautore, cantante, musico, menestrello, cantastorie? A mio giudizio è stato un po' di tutto questo col grande merito di essere arrivato ad un mix eccezionale di musica e poesia

infatti...quando parlavo di buon musicista comprendevo un pò tutte queste categorie...francamente chi definisce faber un cantante e soprattutto UN SIGNOR cantante per me dice una minchiata...ne parlavo proprio poco tempo fa con alcuni dj di radio rock...anche loro incompetenti di musica oppure forse meno coinvolti nel giudizio in confronto ad altre persone? :rolleyes:

CITAZIONE (surcouf @ 6/7/2006, 13:40)
CITAZIONE (simonphenom @ 6/7/2006, 10:20)
Se analizziamo il singolo direi che poteva fare benissimo il bibitaro...

Non basta dirlo.
Dimostracelo.
Mettici tutto l'impegno, ma sii realista senza buttare lì frasi fatte.
E usa pure tutte le carte a tuo favore, purché siano concrete e ti esento dall'usare i termini da corporate del Camallus, se ti irritano -_- .
Fallo con parole tue, ma che siano motivate...

(Questo era più o meno quello che mi/ci diceva un nostro professore, gran maestro di vita, quando belli belli tranciavamo giudizi senza cognizione di causa), e io aggiungo:

"...altrimenti famo asilo <_< ."

Poi, parleremo di Prodigy (mi piacciono), Chemical Brothers(mi annoiano, dopo un po') e Queen (carucci, maaaaa.....).

inutile...presa in puzza una frase non vi schiodate...

come ho già scritto prima faber non era per me un cantante...le narrava le canzoni...sono le classiche canzoni parlate...un signor autore ma vedere la completezza artistica all'interno di questa figura mi sembra eccessivo....io non butto frasi fatte e mi incazzo pure a leggere questo...potevo benissimo dirti bibitaro come altri 6000 lavori (si vede che denigrate la figura del bibitaro se vi scaldate tanto)...non a caso de andrè ha scritto molte canzoni per altri senza cantare...secondo me senza collaborazioni come Giangilberto Monti, Mauro Pagani, Massimo Bubola, l'amico Luigi Tenco ed altri non sarebbe diventato il faber che conosciamo....



CITAZIONE (surcouf @ 6/7/2006, 13:40)
Poi, parleremo di Prodigy (mi piacciono), Chemical Brothers(mi annoiano, dopo un po') e Queen (carucci, maaaaa.....).

figurati...non vi schiodate dal passato...giudicate merda tutta o quasi la musica contemporanea...ognuno ha il proprio parere ma francamente dubito che ci siano tanti forumisti qui dentro che possano scrivere qualcosa su questi gruppi...se non piace non si documentano...io non sono così e naturalmente neanche te visto che hai voglia di approfondire... :birra:
 
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view post Posted on 6/7/2006, 14:26
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Corsaire retraité

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CITAZIONE (simonphenom @ 6/7/2006, 15:00)
figurati...non vi schiodate dal passato...giudicate merda tutta o quasi la musica contemporanea...ognuno ha il proprio parere ma francamente dubito che ci siano tanti forumisti qui dentro che possano scrivere qualcosa su questi gruppi...se non piace non si documentano...io non sono così e naturalmente neanche te visto che hai voglia di approfondire... :birra:

Vada come vada, non trancerò certo giudizi epidermici (nell'ambito di una discussione come questa, sia chiaro, perché se si scambiano due parole en passantsu un artista che non amo, posso anch'io paragonarlo al bibitaro, ma non é lo stesso contesto !) su nessuno.
Tempo fa, su questa rubrica, Hejira fece uno dei suoi primi interventi parlando dei JET e io li difesi (diciamo così) dicendo di dare tempo al tempo, ché magari si vedeva qualcosa di buono.
Sono il meno adatto della congrega a parlare di De André, visto quanto ho scritto sopra, ed ancora oggi certe sue cose non riesco ad apprezzarle, ma da lì a dire che recita anziché cantare, dai !
E allora Leonard Coehn, Mark Knopfler ? E' semplicemente un modo di proporre le sue opere e certamente il più adatto ad esse: non me lo vedo Modugno o Jovanotti (questo sì che recita, a proposito) intonare la Canzone di Marinella o Princesa .

 
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view post Posted on 6/7/2006, 14:35


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CITAZIONE (surcouf @ 6/7/2006, 15:26)
Sono il meno adatto della congrega a parlare di De André, visto quanto ho scritto sopra, ed ancora oggi certe sue cose non riesco ad apprezzarle, ma da lì a dire che recita anziché cantare, dai !

ma sai claudiè...questo è un mio pensiero e a quanto vedo e sento (naturalmente non qui) non sono l'unico a pensarla così...sono scuole di pensiero... :birra:
 
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view post Posted on 6/7/2006, 14:44
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Corsaire retraité

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CITAZIONE (simonphenom @ 6/7/2006, 15:35)
...sono scuole di pensiero... :birra:

all'anema ! diciamo pareri, dai .... ;)
 
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Paul knight Templar
view post Posted on 6/7/2006, 14:55




CITAZIONE (simonphenom @ 6/7/2006, 15:35)
...sono scuole di pensiero... :birra:

:woot:
Scuole di pensiero?
:lol:

Basta frustate,lo so che ti piacciono.
Simone,una scuola di pensiero si propone di analizzare un qualcosa con un metodo,con raziocinio e con l'uso contemporaneo di pensiero e poetica,non per partito preso.
Non ti piace?
Giusto così.
Anche a me non piace l'Ulisse di Joyce o non piace l'arte di Lucien Freud.
Però non mi sognerei mai di trattarli da acquacetosari.
De Andrè ha segnato la storia della cultura degli ultimi 50 anni.
E ha lasciato un vuoto che,almeno al momento,non sembra possa essere colmato facilmente.
Anzi,per dirla tutta,non lo sarà mai.
Perchè ci sono fattori di unicità che non possono non essere considerati.
Album come la Buona novella o Non al denaro,e perchè no,Anime salve o Rimini,appartengono alla cultura del nostro popolo,un pò come La divina Commedia o il David di Michelangelo.
Per farti un esempio,mio figlio,15 anni fa,mi sentiva ascoltare Le nuvole.
Oggi ha 17 anni,e assieme a Black eyed peace o Eminem,ascolta De Andrè.
Non per abitudine,ma perchè,dice,le parole di Faber,la sua musica,lo fanno riflettere e lo emozionano.
Credo che sia il più bel complimento che si possa fare a Faber,quello di dirgli che ha travalicato 5 generazioni.
:flute:
 
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view post Posted on 6/7/2006, 15:10


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CITAZIONE (Paul knight Templar @ 6/7/2006, 15:55)
Simone,una scuola di pensiero si propone di analizzare un qualcosa con un metodo,con raziocinio e con l'uso contemporaneo di pensiero e poetica,non per partito preso.

vabbè ci rinuncio... :birra:
 
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view post Posted on 6/7/2006, 15:47
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Gutenberg

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Simone, se ti sei infastidito perché ti ho detto che “butti merda addosso” agli altri, mi spiace, ma volevo essere un po’ provocatoria – come spesso mi sembrano le tue uscite; ma mi fa in fondo piacere che anche tu capisca cosa si prova a sentirsi punti sul vivo.
Quante volte tu (e anche altri, lo so) hai sparato a zero sul mio musicista preferito, quel tal chitarrista del Missouri ? Tante, e nessuno se l’è mai presa.
Nessuno mette in discussione i gusti personali, ci mancherebbe. Ma essere distruttivi in modo gratuito, come spesso sembri, non fa piacere a nessuno.

Poi le tue critiche sulla veneranda età media dei forumisti che si sono fermati al paleolitico musicale ci possono stare: amare la musica che è stata la colonna sonora dei tuoi vent’anni è fisiologico;
ho provocato ancora dicendoti che alcune cose che ascolti mi fanno schifo, ma mentre i Prodigy non li reggo sul serio, i Chemical brothers in alcuni episodi mi piacciono e li trovo molto innovativi (Let forever be, ad esempio).

La cosa più bella te l’hanno detta Ishtar e Sucouf: non voler fare sempre e solo il ragazzaccio e motiva con valide argomentazioni le tue idee.

E grazie per le rose indirizzate a me e a Petgirl: sempre gradite!!! :)
 
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view post Posted on 6/7/2006, 15:54


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CITAZIONE (hejira @ 6/7/2006, 16:47)
La cosa più bella te l’hanno detta Ishtar e Sucouf: non voler fare sempre e solo il ragazzaccio e motiva con valide argomentazioni le tue idee.

sono punti di vista...come ti ho detto non si può giudicare una persona su un forum...detto questo la chiudo qui...

:rosa:
 
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view post Posted on 6/7/2006, 15:59
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Corsaire retraité

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CITAZIONE (hejira @ 6/7/2006, 16:47)
... i Prodigy non li reggo ...

:cry: image :cry:
 
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Punto Zero
view post Posted on 6/7/2006, 18:30




Simo ,bisogna capire che cosa s'intende per cantante:ci sono coloro che hanno una voce piu' che apprezzabile e danno spettacolo( Mick Jagger e ci possiamo includere,anche se non lo amo troppo,pure Freddie Mercury ),quelli di casa nostra precedenti a Faber,che gogheggiavano(da Carlo Buti a Claudio Villa passando per Luciano Taioli) e poi gli interpreti,con una bella voce(e De Andre' ce l'aveva eccome)e quelli con voce piu' limitata(tipo Battisti)o quasi sgradevole, ma caratteristica(Paolo Conte).
Al giorno d'oggi,ma anche ieri e pure domani ,De Andre' era l'unico di cui riuscivi a capire le parole che cantava,attualmente ci sono pseudo-cantanti di cui si sentono mugolii,frasi sbiascicate o strani rumori,fra l'orgasmo e i saluti fascisti(per esempio Vasco Rossi),che poi ,qualcuno possa non amare cio' che viene considerato geniale da altri e' un altro discorso,pero'"bibitaro"grida vendetta :wacko:
 
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ravel
view post Posted on 6/7/2006, 19:12




Esprimo un parere che ho già espresso (e mi scuso per la ripetizione, quindi... ).

E' fuorviante considerare un autore di canzoni nel modo in cui è stato considerato - da più d'uno - in questo thread.

La canzone è una forma artistica a sé stante che va giudicata iuxta propria principia come dicevano gli antichi, cioè secondo i suoi principi che non sono né quelli della musica strumentale né quelli della musica vocale ecc.
Una canzone può essere perfettamente riuscita, o addirittura un capolavoro, indipendentemente dalla perizia vocale o strumentale, o compositiva in senso lato, del suo autore.
Perché la sua riuscita (e derivatamente il valore del suo autore) si giudica su altro...

Edited by ravel - 6/7/2006, 21:16
 
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view post Posted on 7/7/2006, 10:26
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CITAZIONE (ravel @ 6/7/2006, 20:12)
Esprimo un parere che ho già espresso (e mi scuso per la ripetizione, quindi... ).

E' fuorviante considerare un autore di canzoni nel modo in cui è stato considerato - da più d'uno - in questo thread.

La canzone è una forma artistica a sé stante che va giudicata iuxta propria principia come dicevano gli antichi, cioè secondo i suoi principi che non sono né quelli della musica strumentale né quelli della musica vocale ecc.
Una canzone può essere perfettamente riuscita, o addirittura un capolavoro, indipendentemente dalla perizia vocale o strumentale, o compositiva in senso lato, del suo autore.
Perché la sua riuscita (e derivatamente il valore del suo autore) si giudica su altro...

Quando iniziai questo topic, la domanda era quanta importanza ha la musica nelle opere di DeAndré e non volevo assolutamente mettre sul tavolo anatomico un'opera artistica, perché dio sa quanto l'emozione totale (che per me é l'arte in primis) sia in contrasto con tutto questo. Ma una volta recepita l'emozione il raziocinio maledetto vuole la sua parte, non per giustificare, ma per capire ( e allora ben venga).
Ravel, hai tremendamente ragione, ma non si scappa dalle disamine, soprattutto quando sono dettate da amore verso l'oggetto delle medesime. Si, lo so, disamina e amore sono un contrasto tremendo, ma tant'é.
Se vedém, Maester ! :birra:
 
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view post Posted on 7/7/2006, 11:12
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CITAZIONE (condor57 @ 6/7/2006, 10:44)
penso che si stia volando da un lato troppo alto (il Camallo) e da un lato troppo basso (Simo).

Il ruolo che Michele assegna a Faber va bene, imho, ma purtroppo, al contrario di altri grandissimi è impoverito dal fatto di essere un fenomeno quasi esclusivamente nazionale (assurdo che Conte abbia avuto maggiore consenso di De Andrè all'estero!)...

Canaglione capitolino, ho letto più volte il tuo intervento ma fatico a coglierne il senso: che significa che il ruolo che io assegno a Faber è impoverito dalla dimensione nazionale? ti riferisci all'aspetto commerciale della sua storia o ad una considerazione di merito sulla sua produzione?

Vediamo un po': Conte (per me è un grande, ma io e te su questo non ci troveremo mai) ha un successo europeo - ma soprattutto francese -indiscutibile per diverse ragioni, quali la vicinanza alle logiche del minimalismo, la confidenza con la lingua e la canzone francese (prova ad ascoltare "la gorge du loup"), e l'indiscutibile primato di commistione della sua musica con il jazz tra i musicisti italiani "vendibiliall'estero". Questa commistione, in termini molto più spinti (nella sua musica e nell'utilizzo di partners stranieri) è la stessa logica che ha permesso su altri fronti a Zucchero di conseguire i risultati commerciali che sappiamo.
Ovvero: di Italiani che vendono musica tipicamente italiana dopo i successi dei cantanti lirici del novecento, se ne sono visti pochi, quei grandi che potevano permettersi (Mina, Battisti) di cantare in altra lingua i loro successi.

Per Faber la connotazione della sua musica è quanto di più "melting pot" ci possa essere, ma gli sono mancate due cose: la propensione a proporsi sui mercati esteri (la stessa paura che gli inibì il palcoscenico per molto tempo) e la mancanza, da lui stesso sempre lamentata, di una lingua straniera. Aggiungo però che David Byrne, il leader dei Talking Heads che, ancora oggi, è tra i maggiori ricercatori di musica etnica, disse nel 1984 che che "Creuza de Mà" fu il disco internazionale più bello in assoluto di quell'anno.

Per quanto riguarda la sua voce, ho trovato un appunto di Mina, dettato all'epoca della incisione a due voci di "Marinella" (credo il 1998) che dice: "la bellezza di colore e di timbro della sua voce, sul registro medio-basso, è semplicemente inimitabile".



 
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Kaesust
view post Posted on 7/7/2006, 11:18




Un limite alla possibilità di "internazionalizzazione commerciale" di De Andrè mi pare possa cogliersi nell'intensità dei testi e nel radicamento degli stessi nel territorio.

Chissà quanti De Andrè esistono in diversi paesi del mondo, di cui nulla sappiamo o sapremo proprio perchè non siamo in grado di intercettarne il linguaggio.



 
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Andronico Batavo
view post Posted on 7/7/2006, 18:22




Sono profondamente d'accordo con quanto scrive il mio omonimo Milanese, Ravel.

Pertanto credo che il vizio di fondo di questa discussione sia il tentativo, destinato a fallire, di oggettivizzare le qualita' di Faber come musicista e cantante aldila' del fatto che il suo significato come musucista e cantante non esista "per se' " (come per nessun cantante) ma che sia legato a tanti fattori quali, non ultimo, anche , l'aver appartenuto ad una generazione (quella che e' stata giovane tra i 60 ed i 70) che lo ha apprezzato per il suo ruolo simbolico tanto quanto quello artistico che e' notevolissimo e che, pero', non si puo' disgiungere dal primo. Come cantante era senz'altro bravo ma non credo fosse eccelso ne' che lo volesse essere, la sua musica era bella e, aiutato dalle molte e fondamentali collaborazioni, aperta a influssi che l'hanno rinnovata nel tempo e piu' volte. I testi erano impressionanti, ma non possiamo dire che tutti lo fossero ugualmente e con spessore costante in tutta la sua carriera. Per noi , De Andre' volle dir molto, io ascolto regolarmente certe delle sue cose che mi emozionano di piu' e lo amo, ma , nonostante abbia tentato e con successo di propagandarlo verso le nuove generazioni (mio nipote), ho fallito con mio figlio proprio perche' De Andre' ha nei suoi testi la carta vincente e se non si possono apprezzare appieno (l'Italiano di mio figlio che vive e si e' formato in Olanda e' troppo claudicante per poterne apprezzare le finezze) senza questi di De Andre' non rimane, sempre, moltissimo. Il tono basso della sua voce e soprattutto una certa ieraticita' del canto non l'hanno mai spinto verso canzoni che coinvolgano per ritmo e swing.

Quella palma spetta ad altri e soprattutto, direi, a Lucio Battisti che nulla aveva a che fare con De Andre' ma le cui canzonette (e apertamente ammesse essere tali) hanno comunque lasciato (micro)solchi (!) ben piu' profondi nella cultura Italiana (il che dimostra che non tutti i grandi artisti sono poi i piu' i portanti fenomeni sociali e di costume). Conte ha dalla sua oltre la cultura francese di riferimento (ma la cosa e senz'altro vera pure del primo De Andre') soprattutto lo swing che De Andre' non ha mai avuto ne' credo volesse avere. Conte non e' necessario capirlo (ma e' molto utile) per apprezzarlo, basta, a quasi tutti i suoi estimatori che non conoscono l'Italiano, ascoltarlo per cominciare ad oscillare al ritmo delle sue canzoni. Du-da-da-da-ti-da-da-da-da-da-da-Uh! :B):
 
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