Dicamo che il fatto che il lavoro mi porti via per qualche giorno non giustifica le belinate
fenomenali che mi è toccato leggere, e come tale mi limito ad un blando cartellino giallo, che potrebbe essere sostituito non dico da quello rosso della bannatura rosso ma da un intervento delle unità speciali camalle contro l'Opel Astra del soggetto, il guidatore psicotropofilo stesso e in ultimo contro il suo spacciatore di riferimento, sì da tagliargli i riferimenti di sostanze che evidentemente inducono in lui, in aggiunta all'usuale inconsistenza critica ed esistenziale, la tendenza a straparlare.
Detto questo...
La storia della voce di Faber potrei liquidarla semplicemente con i riconoscimenti di tutti gli artisti che hanno lavorato con lui, e non ci sarebbe già più partita: Mina ebbe a definirlo come la voce maschile italiana migliore che avesse incontrato nella sua carriera, e Mauro Pagani, nella presentazione della sua “Creuza de Ma’ 2004”, quasi ad anticipare le critiche (giune poi puntualmente” ebbe a dire che la voce di De Andrè non aveva eguali in Italia. Aggiungo io : la bellezza straordinaria di alcuni suoi brani è tale anche per l’intepretazione vocale del suo autore, che ne inibisce, di fatto, la possibilità di cover particolarmente brillanti.
Io mi stupii, in particolare, dello stupore che proprio con “Creuza de ma’” alcuni manifestarono
sulle “inedite” qualità espressive nella vocalità dell'artista. Banalmente: quella di Faber è una grande vocalità, che ha semplicemente seguito le tappe di sviluppo della sua musica. Agli esordi lui e Guccio importarono, di fatto, un solido riferimento alla canzone d’autore francese che richiedeva quel modo di cantare e non un altro (ma “menestrello”- che sciocchezza- non fu mai neppure allora), ma fissarsi a quell’impostazione sarebbe come pensare a Paul Mc Cartney mentre sbraitava “She Loves You” dimenticandosi delle ballate del periodo finale dei Beatles.
Il seguito fu un’evoluzione costante e proprio all’ineguagliabile “Creuza” voglio riferirmi: trovatemi una voce italiana che sappia cantare “Sidùn” come Faber e poi, eventualmente, ne potremmo parlare.