Tutto questo tempo senza Fabrizio De Andrè, ma tutto questo tempo sempre insieme a lui

Perchè a sentire tutti è stata la collaborazione meno interessante nei risultati, ma non mi trova d'accordo. Diciamo che si dice che lo scontro tra i due giganti avrebbe dovuto creare qualcosa di più del modesto "volume VIII", ma secondo me sta proprio qui l'equivoco: "Volume VIII" è davvero un lavoro così modesto? Quando qualcuno vuole indicare l'album meno riuscito di Faber spesso inciampa in questo disco che invece, a mio parere, non ha niente da invidiare ad altri suoi più considerati predecessori (e successori). Volume VIII è un disco ostico , nei testi e nelle tematiche, è il lavoro della fine delle illusioni e il primo pezzo "la cattiva strada" non è che il traghettatore per tutto quello che ci aspetta. "Canzone per l'estate" recita la fine anche delle certezze familiari non più sicuro rifugio da una vita borderline , concetto ribadito in qualche modo anche dal marinaio "Dolce Luna" e "Giugno '73" discretamente autobiografica. Era passato poco tempo da quando faber aveva mandato a monte il primo matrimonio ed in qualche modo ne era ancora ossessionato.
Poi c'è Oceano che ancora mi rimane misteriosissima ma che è fortemente influenzata dalla presenza di Cristiano che , evidentemente ancora piccolo domandava tutti i perchè che i bambini chiedono ai loro genitori, ma sono perchè strani, non certo convenzionali, non sono dei perchè quelli di Cristiano, ma sono delle certezze, lui sta chiedendo certezze che il padre non può dargli

Ed arrivò un bambino con le mani in tasca
ed un oceano verde dietro le spalle
disse "Vorrei sapere, quanto è grande il verde
come è bello il mare, quanto dura una stanza
è troppo tempo che guardo il sole, mi ha fatto male "

Anche qui vedo ancora ben presente il cordone ombelicale che ancora non lo lascia libero

Poi c'è la Nancy di Leonard Cohen e Le storie di Ieri un pezzo sicuramente più di De Gregori che di De Andrè (l'unico) ed infatti, a mio parere, è migliore la versione di Francesco in Rimmel, sicuramente più sentita.
E poi c'è "Amico Fragile" e ancora non mi capacito come si possa definire minore questo disco.

De andrè e De gregori sono due mondi sbagliati, uno pipistrellare, l'altro con "l'oro in bocca"; potevano complementarsi ed invece hanno voluto fondersi e forse, solo in quest'ottica, "Volume VIII" si può considerare poco riuscito.

Claudio! Se tu prendessi una quota del superenalotto e facessi 6 diresti che ti è andata male perchè avresti potuto prendere anche le ultime due rimaste.
La tua pubblicità preferita è quella di Albertini che girava con tutta la famiglia per mano a buttare in aria il malcapitato negozio di turno. Cosa comprava alla fine senza rompere gli zebedei però non lo ricordo
Vabbè per farti perdonare ti aspetto a casa quanto prima con qualche prelibatezza di qualche pasticceria nascosta in qualche bugigattolo nel ventre di qualche vicolo scomunicato che conosci solo tu