In direzione ostinata e contraria, ... intendo, contraria a De Andrè

Il nomignolo glie lo affibbiò quella legèra di Paolo Villaggio.

Mmmhhh, la cosa meno certa di quanto possa sembrare. Una delle persone che io e De Andrè abbiamo condiviso, don Giacomino Piana dettto don Birllo (giù il cappello al suo ricordo, gli sono debitore nonostante il mio inguaribile ateismo), mi disse che la gensi era molto diversa: Fabrizio- Fabro-FAbbro-Faber, dal latino. Considerati età e studi dei due, mi sembra più credibile.

Interessante. Ma di Paolo Villaggio c'è da fidarsi ancora meno di Berlusconi e Grillo: quando morì Faber ebbe a dire che non se la sentì d'incontrarlo a Milano, dove lui si stava spegnendo. Qualche anno dopo, uscì con la rivelazione che Faber gli avea confidato in punto di morte che voleva essere ricordato come poeta.