|
Glauco, quello che intendevo è che il concetto base che dovrebbe servire a rendere visivamente il mondo che (forse) sta al di là del nostro e le sue interazioni con il qui ed ora è quello splendidamente espresso da Edgar A. Poe: "Non ero terrorizzato da quello che non vedevo, ma da quello che avrei potuto vedere" (credo sia "Il pozzo e il pendolo"). Mi rende più sinistra l'atmosfera una scenografia volutamente sghemba come quella che citavo che un intero stuolo di Bug-eyed Monsters. E' proprio il fatto che la realtà sia sghemba che rende disturbante la visione, perché non ti riconosci più nella scena, e quindi sei a disagio, e quindi ti aspetti un qualcosa al di fuori dal reale (come poi del resto avviene nel film che citavo). CITAZIONE (Il Camallo @ 11/3/2021, 12:21) CITAZIONE (Lord Anthony @ 11/3/2021, 08:56) Non ho visto (nè mi interessa vedere) la serie da cui siete partiti, ma una cosa reputo comunque fondamentale : lo "in between" deve essere sempre reso tangibile allo spettatore prima di tutto dal punto di vista psicologico, disturbandolo con i mezzi e le risorse del detto e non detto. Esemplare a questo riguardo, secondo me, "Il gabinetto del dottor Caligari", dove già la scenografia sghemba espressionistica contribuisce da subito ad un senso di disagio e di malessere di chi guarda, incanalandone le sensazioni verso una diversità del reale percepita come elemento straniante nella direzione di una dimensione "altra". Anche se, come ovvio, lo "in between" non esiste affatto. Post deviante, incomprensibile e del tutto scorretto, quindi. Visto ciò che siamo, non posso che farti i complimenti. Guarda che qui di "deviante" c'è solo la tua assoluta scorrettezza nel deviare dalla discussione per mezzo dei post altrui...
|