Posts written by condor57

visto Perfect days... ne parlerò!

Visto ieri sera. Film difficilissimo da giudicare.
Dal punto di vista tecnico e interpretativo è meraviglioso, girato benissimo, tutte le riprese sono rese perfette per luci, costumi, sonoro, ecc.
Dal punto di vista narrativo, molte perplessità. Anche al netto di alcune scene parecchio disturbanti. Alla fine mi sfugge quale sia l'obiettivo dell'autrice, perché quello di Oliver è abbastanza chiaro, anzi lo sono (il primo a Oxford, il secondo a Saltburn) e li raggiunge attraverso una capacità manipolatoria impressionante, ma possibile che dall'altra parte solo marionette?
Non lo so, l'ho visto con molta attenzione, non mi ha mai annoiato, ma faccio fatica a dire che mi sia piaciuto.

e quasi disastro finale... non mi ha convinto per nulla. Molte delle idee, soprattutto quella del DNA da recuperare nel permafrost, erano già presenti in Fortitude. E poi stavolta davvero troppo spazio alle paturnie di ogni poliziotto che si aggiri per l'Alaska.


qui

Gli ultimi cinque letti:
Il Re Ombra di Maaza Mengiste - Bella la storia ma scrittura molto ridondante, anche se con passaggi bellissimi e sinestesie interessanti. La parte migliore è la centrale, la più lunga, con la doppia guerra, militare e psicologica, tra italiani occupanti ed etiopi occupati. E un bel calcio all'ipotesi di "italiani brava gente" nelle colonie. Voto 4/5
ANonniMus. Vecchi rivoluzionari contro giovani robot di Sabina Guzzanti - mi aspettavo un libro comico e invece è una bella denuncia sul trionfo della tecnologia rispetto all'interazione umana. Devo dire che il finale a un certo punto era diventato un po' prevedibile, ma andava bene uguale Brava Sabina. Voto 4/5
Dove è sempre notte Un caso per Quirke, anatomopatologo di John Banville - Siamo sempre lì. Nel senso che si gira intorno a Delitto e Castigo stavolta in salsa Irish, anche se con più whisky che birra. La componente noir è relativa, la situazione che verrà definita nel finale appare abbastanza probabile quasi da subito. quello che mi ha più impressionato è la capacità dell'autore nel farti sentire l'umido nelle ossa: leggi e cammini nella pioggerellina di Dublino o nel vento gelido del New England. Voto 3,5/5
E' ricca, la sposo e l'ammazzo di Jack Ritchie - Genialità al 100% Ovviamente conoscevo solo il racconto che da il titolo alla raccolta, ma per aver visto il film. Qui ogni storia è un insieme di eventi inattesi, condensati in poche pagine con una capacità di "mascherare" la realtà impressionante. Anche quando hai capito il meccanismo succede sempre quello che non ti aspetti. E comunque nel libro il personaggio è molto più cattivo di Walter Matthau. Voto 5/5
La gloria di Vladimir Nabokov - Sicuramente un mio limite che già non sopporto il Nabokov di Lolita. Ma questo ha anche un altro difetto: memoir/autobiografia mascherato da romanzo. Il protagonista (esule nobile russo come l'autore) di una supponenza fastidiosa, completamente privo di empatia. La scrittura infarcita di sostantivi legati ad aggettivi incomprensibili (al punto di andare a cercare l'originale inglese per capire se fosse un problema di traduzione). Al "gracidare gommose" delle rane stavo per lanciare l'ipad... Voto 1,5/5

CIAO 2001 è tornato in edicola. Non sono riuscito a trovare il primo numero, per cui ho preso direttamente il secondo.
Mah, interessante, ma molto fine a se stesso, leggere oggi articoli pubblicati allora.

L'ho approcciato con molte perplessità...
COMANDANTE - la storia è stata raccontata in lungo e in largo al momento dell'uscita del film, con prese di posizione in merito a filofascismo o meno. Sbagliato: il film non è focalizzato sulla grettezza dei militari fascisti, ma proprio su quella dei militari in genere. Per un po' da anche fastidio, questa pletora di canti, urla, minacce da superiore a inferiore, con Favino, veneto, che sembra Pennacchi quando fa il gerarca a Propaganda.
Poi la svolta, quella avvenuta anche nella realtà, e quello che ti resta dentro è l'alto livello di umanità che prevede e richiede la vita in mare. Il messaggio finale è chiaro, e reso ancora più forte dall'ambientazione specifica, "in mare non esistono amici o nemici, migranti o turisti, ma solo uomini e che in quanto tali vanno salvati.
Ottima sceneggiatura basata sul diario di bordo del sommergibile italiano e del cargo belga, nonché sulle lettere che il comandante Totaro invia alla moglie (Su Paramount)

Anfatti!

ma è di qualche anno fa?

In originale; non riusciamo a vedere più nulla doppiato. E cmque mezzo film è in Osage...

Killers of the Flower Moon (su Amazon) Un filmone e non solo perché dura tre ore e mezza (vedendolo a casa l'abbiamo spezzato in due sere).

Storia vera degli Osage, diventati ricchissimi grazie al petrolio, uccisi negli anni venti in Oklahoma da affaristi bianchi.
All'inizio la storia è un po' confusionaria, ma quando capisci meglio le cose diventa più fruibile. Come sempre Scorsese lavora su ogni singola inquadratura, su ogni luce, su ogni colore. E tantissimo sugli attori. De Niro e Di Caprio sono parenti e riescono ad avere la stessa smorfia facciale per tutto il film, proprio a sancire il loro legame di sangue.

De Niro ricorda un po' l'Al Capone degli intoccabili; Di Caprio bravissimo nell'apparire un po' indietro e malleabile (Buon Compleanno Mr Grape), Lily Gladstone, candidata all'Oscar, parla più con il viso che con la lingua (quasi sempre in Osage...).

Insomma, secondo me, un film da non perdere che riscatta la delusione di The Irishman nella produzione di Scorsese. Belle sia le musiche originali di Robbie Robertson (era di origine Mohawk) sia i pezzi dell'epoca, agli albori del blues.

io alla S01E01---

Un inganno di troppo - ecco, il commento sta già nel titolo: troppi inganni e l'ultimo neanche chiarito!
Fantastico Adeel Akhtar nel ruolo del sergente Sami Kierce

visto ieri sera e io sono tra i perplessi. Non per l'aspetto deprimente (ho letto tanti di report ufficiali sulle peripezie di coloro che hanno attraversato il mare, ma soprattutto ho avuto la fortuna di interloquire con Pietro Bartolo, ex medico di Lampedusa, ora parlamentare europeo: vi assicuro che la violenza che si vede nel film è "una passeggiata di salute" rispetto alla realtà).

Tutto molto ben fatto, Seydou strepitoso, ma l'ho trovato più un docufilm anche se con la struttura narrativa della fiction.

THE GOLD - purtroppo scarsa. Storia vera di una rapina nell'aeroporto di Heathrow (26 milioni di sterline in oro), ma con recitazione piatta e testi banali. Però utile per cogliere la differenza tra come parlano gli inglesi e gli americani: non è nella pronuncia che sta il gap, ma proprio nella quantità e nella tipologia di parole usate, che fanno apparire gli yankee medi come non madrelingua

Come non detto. Dalla quinta puntata in poi (fine della guerra) una gran rottura di cojoni