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| CITAZIONE (A friend of mine @ 11/6/2023, 10:27) tempo fa il Camallo parlava di allenatori bravissimi a fare i fenomeni con squadre che hanno una rosa del valore del PIL di uno stato di media grandezza. ci pensavo ieri sera guardando la finale di Champions. il fenomeno Guardiola salvato dalla traversa, dalle parate del suo portiere e dalle cappelle degli attaccanti dell'Inter, non solo Lukaku ma anche Lautaro. a ben guardare, la differenza l'ha fatta Bernardo Silva che, nell'azione del goal, ha guardato indietro e ha servito Rodri, piatto e goal. Lautaro, invece, non ha guardato, non ha visto Brozovic e ha tirato direttamente in porta. parato. chi è un campione e chi solo un buon giocatore. tra l'altro Brozovic non lo aveva visto nemmeno Caressa (pessimo come al solito), e il povero zio faceva anche un po' tristezza quando cercava (invano) di farglielo notare. l'Inter ieri sera ha giocato molto più da squadra e da squadra ha limitato i grandi giocatori del City. bravo Inzaghino, che meriterebbe almeno uno sceicco nemmeno tra i più facoltosi. Sì, lo penso anch'io. La sola certezza del calcio, paradossalmente, è l'imprevedibilità. Guardando la partita, ieri, assumeva tutt'altro valore anche la passeggiata trionfale del City con il Real Madrid che, però, nessuno cambierebbe con l'Inter. Detto questo, ci sono giocatori che andrebbero impalati sulla pubblica piazza: l'egoismo di Lautaro è stato devastante, ai fini del risultato, quanto le due flebili zuccate di Di Marco e Lukaku. E sull'altro fronte, mai avrei pensato di non avere quasi nessuna notiza di Halland che, partitone di Acerbi a parte, non ha visto arrivare un pallone decente dai quattro fenomeni in linea dietro di lui (Silva, Gundogab, Grealish e De Bruyne/Fowles). Mi dispiace alla fine, non sarò mai di quelli che dicono "basta che siano italiane" (ho regolarmente tifato contro il Milan di Berlusconi), ma ieri stavo davvero con la beneamata. Edited by Il Camallo - 12/6/2023, 09:45
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