IERI OGGI & DOMANI

Una vita di lavoro, e non sono belinate

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view post Posted on 21/7/2022, 10:36
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mangusta emerita

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un salto di parecchi anni, poi magari ritorno indietro. ma mi è venuta in mente ieri sera, si parlava dei vecchi Rid che non ci sono più, oggi si chiamano SDD, Sepa Direct Debit che in inglese fa anche più figo e sembra una roba spaziale.
bene: al momento del passaggio Rid/SDD (2014) io c'ero, ed ero proprio in uno dei punti più sensibili: la SIA, Società interbancaria per l'automazione, la conoscete, ne avrò anche già parlato.
diciamo che il passaggio non è stato indolore, e che i programmatori della Sia hanno dovuto correre per mesi per risolvere delle situazioni piuttosto complesse che si erano venute a creare, un po' per colpa loro e un po' per colpa di aziende e banche. insomma: hanno tutti preso la cosa sottogamba e si sono trovati a gestire una pletora di clienti incazzati.
tra cui ... un paio di episodi.
io in Sia facevo il consulente, in quei giorni di marasma ero a disposizione dei gestori della clientela (parlo di robe tipo Fiat, Vodafone ecc.) per aiutarli a dare risposte a quelli che telefonavano incazzati duri.
e così mi arriva la telefonata di uno di questi gestori che inizia a raccomandarmi la massima riservatezza, mi dice che si tratta di una questione delicata, che devo occuparmene personalmente senza interessare i tecnici ... (azz, cosa abbiamo combinato stavolta?) e mi passa la Direzione di una importante utility nazionale (mi spiace, non posso fare nomi).
il tizio al telefono si presenta, mi raccomanda la massima riservatezza e la massima celerità, e mi presenta il problema ...
"sa, il nostro amministratore delegato ha ricevuto una comunicazione piuttosto ... antipatica ..." insomma, per farla breve l'addebito in conto della bolletta non era andato a buon fine e così all'AD era arrivata l'ingiunzione di pagamento sotto minaccia di interruzione della fornitura.
"lei capisce che si tratta di questione un po' delicata ... e anche di una certa urgenza ..."
e io mi immagino i telefoni dei dirigenti che saltano tipo quello di Paperino quando lo zio lo chiama incazzato, mi immagino una serie di dirigenti seduti alle loro scrivanie con dietro un eunuco armato di scimitarra pronto ad eseguire la sentenza in caso di ritardo nella soluzione, robe così, insomma.
per fortuna la questione era abbastanza semplice: un iban sbagliato nel mandato (colpa di chi? nessuno ha mai indagato in proposito) e dopo una mezz'oretta la questione si era risolta con soddisfazione di tutti e sollievo di molti.
naturalmente la cosa è stata divulgata, anche se in una cerchia abbastanza ristretta, e ci siamo fatti qualche risata su.
ahimé, mal me ne incolse, perché gli Sdd hanno colpito anche me, subito dopo.
ma di questo la prossima volta.
 
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view post Posted on 19/10/2022, 14:01
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mangusta emerita

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passa il tempo, e i nanetti non arrivano più.
ce ne è uno che mi riguarda personalmente e che mi perseguita ancora la notte, quando esagero con lumache e peperonata alle 11 di sera.
mi danno il nome di un dirigente da chiamare per concordare un certo progetto, che sembra piuttosto importante. è un nome un po' particolare e io, per essere sicuro di non fare confusione, me lo ripeto una decina di volte per essere sicuro di non fare gaffes disastrose. e finalmente compongo il numero, dall'altra parte sento il fatidico "Pronto"
e io: "Pronto buongiorno. parlo con il signor Mascalzoni?"
e quello, gelido: "Malandrini"
quando si dice: non c'è mai una seconda occasione per fare una buona prima impressione.
 
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view post Posted on 27/10/2022, 14:26
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CITAZIONE (A friend of mine @ 19/10/2022, 15:01) 
passa il tempo, e i nanetti non arrivano più.
ce ne è uno che mi riguarda personalmente e che mi perseguita ancora la notte, quando esagero con lumache e peperonata alle 11 di sera.
mi danno il nome di un dirigente da chiamare per concordare un certo progetto, che sembra piuttosto importante. è un nome un po' particolare e io, per essere sicuro di non fare confusione, me lo ripeto una decina di volte per essere sicuro di non fare gaffes disastrose. e finalmente compongo il numero, dall'altra parte sento il fatidico "Pronto"
e io: "Pronto buongiorno. parlo con il signor Mascalzoni?"
e quello, gelido: "Malandrini"
quando si dice: non c'è mai una seconda occasione per fare una buona prima impressione.

Beh, siamo pari: entrai all'Unicredit per parlare con un'impiegata e chiesi al direttore della signora Passera. Con un malcelato ed ironico sorrisetto mi disse "Forse intende la signora Quaglia". Va detto che entrambi i cognomi in Piemonte usano.
 
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view post Posted on 31/10/2022, 16:59
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I Am The Eggman

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CITAZIONE (surcouf @ 27/10/2022, 14:26) 
Beh, siamo pari: entrai all'Unicredit per parlare con un'impiegata e chiesi al direttore della signora Passera.

beh, la moglie di Corrado Passera (ricordate? il banchiere... tentativo di divenire soggetto politico...) sta messa anche peggio. Si chiama Salza.
"S'alza in Passera" potrebbe essere uno slogan per il Cialis.
 
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view post Posted on 3/11/2022, 13:51
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CITAZIONE (mysterytour @ 31/10/2022, 16:59) 
CITAZIONE (surcouf @ 27/10/2022, 14:26) 
Beh, siamo pari: entrai all'Unicredit per parlare con un'impiegata e chiesi al direttore della signora Passera.

beh, la moglie di Corrado Passera (ricordate? il banchiere... tentativo di divenire soggetto politico...) sta messa anche peggio. Si chiama Salza.
"S'alza in Passera" potrebbe essere uno slogan per il Cialis.

:D :D
 
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view post Posted on 19/12/2022, 12:06
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gli errori di traduzione in Slow Horses mi hanno fatto venire in mente alcuni scivoloni di veri o sedicenti traduttori incrociati in tanti anni...

Dalla tizia - la stessa incazzata perché la stampante con la spina staccata non funziona... - che non si ricorda quale regione di Francia sia l'OTAN ... a quella impegnata nel Giro di Babele.

E poi, il genio, in un testo sulla questione palestinese, scoprimmo che il confronto era tra il cerotto di Gaza e la Banca Occidentale
 
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view post Posted on 19/12/2022, 15:30
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mangusta emerita

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CITAZIONE (condor57 @ 19/12/2022, 12:06) 
gli errori di traduzione in Slow Horses mi hanno fatto venire in mente alcuni scivoloni di veri o sedicenti traduttori incrociati in tanti anni...

Dalla tizia - la stessa incazzata perché la stampante con la spina staccata non funziona... - che non si ricorda quale regione di Francia sia l'OTAN ... a quella impegnata nel Giro di Babele.

E poi, il genio, in un testo sulla questione palestinese, scoprimmo che il confronto era tra il cerotto di Gaza e la Banca Occidentale

pensa se avesse scritto "lo spogliarello di Gaza" ...
e chissà se a Los Angeles c'è il cerotto del tramonto o lo spogliarello del tramonto.
 
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view post Posted on 20/12/2022, 16:44
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Trovo entusiasmante il cerotto di Gaza.
 
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view post Posted on 21/12/2022, 17:49
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Vedrei meglio il cerotto di garza
 
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view post Posted on 24/3/2024, 11:10
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mangusta emerita

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Riprendo dopo tanto tempo questo thread, un po’ mi vergogno a raccontare la prossima esperienza, però magari può essere interessante.
Era il gennaio del 2002, a dicembre avevo chiuso il contratto con l’azienda di Bologna (quella dei tortellini ...) e ad aprile partiva un nuovo progetto con un’azienda di Brescia per Unicredit. Insomma, avrei potuto restare un bel tre mesi a fare il divanato, e invece.
Invece mi arriva un’offerta dalla filiale italiana di una azienda americana specializzata nella consulenza a piccole e medie imprese. In realtà si trattava, almeno per quanto riguarda l’alta direzione, di una banda di farabutti, sia qua che là, ma io all’epoca non lo sapevo ancora. Non farò nomi, dico soltanto che, per grazia di Dio e felicità della nazione, la filiale italiana è fallita pochi anni dopo, e anche la casa madre ha chiuso dopo ottanta anni circa di (dis)onorata presenza sui mercati Usa.
La cosa funzionava così. Questi avevano un esercito di telefonisti che battevano quotidianamente il territorio nazionale in cerca di Pmi a cui offrire il servizio. Quando sembrava di avere suscitato qualche interesse, partiva un commerciale che andava a proporre una consulenza in loco. Se il contatto era fruttuoso, si partiva con una consulenza di tre/quattro giorni di cui uno pagato in anticipo, consulenza fornita da due o tre specialisti, tra i quali uno svolgeva le funzioni di responsabile. Fortunatamente io a quella posizione non ci sono mai arrivato, anche perché la mia esperienza lì è durata poco più di un mese.
Quando arrivavi alla Pmi, avevi due compiti da svolgere nel primo giorno: fornire alla nostra azienda un’analisi del conto economico e dello stato patrimoniale della Pmi secondo una griglia prestabilita e proporre al Cliente un piano di lavoro per i successivi tre giorni che lo mettesse in grado di risolvere i problemi per i quali ci aveva chiamato. C’è da dire che le imprese erano veramente piccole e l’analisi di conto economico e stato patrimoniale erano estremamente semplici; in generale il patrimonio aziendale era prossimo allo zero, eccettuati i macchinari in dotazione, per cui la maggior parte delle aziende che ho visitato era nelle mani di qualche banca, perché, mancando di mezzi propri, erano costrette ad indebitarsi.
Fin qui (quasi) tutto bene, a parte un paio di considerazioni o domande. Visto che i consulenti in giro erano più di una trentina e tutti sempre impegnati, come facevano i telefonisti ad agganciare tante aziende con problemi? Perché la società voleva assolutamente conoscere conto ecomomico (con dati su clienti e fornitori) e stato patrimoniale, visto che con la nostra consulenza non c’entravano niente?
Fine prima puntata.
 
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view post Posted on 25/3/2024, 10:24
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mangusta emerita

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Di dove ero capitato avrei dovuto rendermene conto alla prima “consulenza”. mandati in tre in una aziendina di ristrutturazioni edili in Umbria, con il titolare che ci raccontava di come lavorava, del personale e di quelle robe lì. E io intanto mi chiedevo cosa ci stavamo a fare lì, perché questo ci ha chiamati, in realtà il suo problema era riscuotere i crediti, ma noi con quello non ci potevamo fare niente. Alla sera il “capo” mi dice: “ma tu sei anche un informatico, no?” e io gli dico che sì, di informatica ne so qualcosa; e lui di rimando “e allora perché al cliente non gli hai fatto vedere una tabella pivot?”. cosa cavolo c’entra una tabella pivot, e cosa gliene può fregare a un tizio che ha un’impresa con quattro magutt “niente, e quello di sicuro non ci capisce niente, però capisce che noi siamo bravi e conosciamo anche l’informatica”. che non è esattamente quello che intendo io con il termine professionalità. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
E poi i drammi, quelli veri.
nel dicembre 2001 era venuta fuori la crisi della Fiat e chi ci ha rimesso immediatamente sono state le piccole e piccolissime imprese metallurgiche nell’hinterland di Torino, quelle che erano fornitori di fornitori di fornitori della Fiat, che da un giorno all’altro - o per lo meno così raccontavano - si sono trovate senza ordinativi. Avevano tutte dei punti in comune: il titolare era un ex operaio della Fiat e il cliente era uno solo, massimo due, altri ex operai o capetti che però erano un po’ più ammanicati e avevano una catena più corta. Ci chiamavano perché erano alla canna del gas, ma non è che noi potessimo trovargli dei clienti o degli ordini, né potevano pensare che noi avessimo la bacchetta magica per diversificare la produzione. Però la consulenza costava, e forse gli sottraeva quel minimo di liquidità che gli era rimasta. Per risollevarli ci voleva un miracolo, e quello che li faceva era morto da duemila anni. Un po’ facevano pena, e provavamo a vedere se si poteva in qualche modo abbassare i costi, che so, degli acquisti: niente da fare, avevano già le condizioni migliori. Dopo un paio di giorni si rendevano conto che non gli servivamo a niente e la collaborazione finiva. Di quelle aziende io ne ho viste due, credo che abbiano tutte e due chiuso nel giro di poco tempo, come chissà quante altre nella zona.
E poi c’è stato l’ex ciclista. Uno che era stato anche abbastanza importante negli anni ottanta, ai tempi di Moser e Saronni (ma lui non era né l’uno né l’altro). si era fatto una bella villa in un paese tra Monza e Lecco, aveva iniziato con un’agenzia di assicurazioni sfruttando la notorietà, poi quella era andata male e aveva impiantato una specia di fabbrichetta di abbigliamento sportivo nella taverna della villa. Lui produceva magliette, calzamaglie, pantaloncini, poi li vendeva a qualcuno che ci metteva su un’etichetta e li consegnava a qualche negozio. Al momento era tutto fermo, nessuno lavorava, le macchine spente, qualche pezzo di abbigliamento qua e là. Dopo avergli parlato cinque minuti, capivi subito che l’ex ciclista era una solenne testa di cazzo incapace di mantenere una relazione, e quindi destinato a perdere tutta la clientela e a non acquisirne della nuova (le voci corrono nell’Alta Brianza). se poi andavi un pochettino più a fondo, scoprivi che aveva dei debiti monumentali con il fisco, non voglio nemmeno sapere con i fornitori. Con ogni probabilità gli assegni con i quali ha pagato la consulenza (anche lì due giorni: poi cosa vuoi fare?) non erano coperti, ma fortunatamente quello non era un problema nostro.
Fine seconda puntata.
 
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view post Posted on 26/3/2024, 10:10
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mangusta emerita

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- interludio -

da quanto detto finora, vi sarete senz'altro fatti l'idea di una banda di truffatori, cosa che è vera solo in parte.
per quanto riguarda i consulenti, nella stragrande maggioranza dei casi non era così: molti erano ex dirigenti, alcuni erano giovani che volevano fare esperienza, altri erano - come me - divanati temporanei che volevano impiegare il tempo e guadagnare qualcosa. che non era poi proprio poco.
poi naturalmente c'erano quelli più coinvolti con la direzione, e quindi qualche complicità c'era.
c'erano stati tempi in cui l'azienda era stata effettivamente utile e aveva anche guadagnato bene: quando si trattava di adeguare le pmi alla legge 626 o quando si trattava di ottenere la certificazione iso9001. allora l'azienda assumeva un ruolo di guida e portava la pmi a raggiungere l'obiettivo.
ma finita quella fase, non si poteva pensare di porsi come "wolf - risolvo problemi": se la pmi non aveva ordini, non potevamo trovarglieli noi, se la pmi era incdebitata con il fisco non potevamo certo fargli avere dei condoni, se la pmi doveva diversificare la clientela, al massimo potevamo suggerire di prendere contatti con fiere o altre imprese, ma nessuno paga per queste scemenze.
diverso era il caso in cui qualche azienda cercasse dei finanziamenti per dei progetti di riqualificazione o diversificazione: allora sì, che potevamo essere utili, andando a cercare le varie leggi o disposizioni regionali che potevano essere utilizzate, e le eventuali agevolazioni che si potevano richiedere. ma si trattava di casi abbastanza rari: a me in un mese e mezzo e in parecchie visite ne è capitato uno solo, risolto felicemente, ma ne parlerò dopo.

- fine interludio -
 
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view post Posted on 28/3/2024, 15:56
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mangusta emerita

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E poi c’erano i figli di puttana.
E sto parlando dei clienti.
Il primo l’ho incontrato in Sardegna, forse nell’unica occasione in cui ho fatto un lavoro cche serviva a qualche cosa e per un’azienda che aveva delle discrete prospettive. La persona che ci aveva contattato, il figlio del titolare, era un tipo simpaticissimo, che a mezzogiorno ci portava a pranzo e ce lo offriva (tanto se non lo faccio me lo mettete in nota spese) in ristoranti che conosceva lui e dove non saremmo mai arrivati. In apparenza l’azienda aveva bisogno di ricorrere a dei finanziamenti per avviare una riqualificazione, un problema che in linea di principio dovrebbe essere comune al 99% delle pmi, tutte sottocapitalizzate. E noi gli abbiamo trovato tutto, in fondo non era poi così difficile, visto che l’azienda era in una regione a statuto speciale. E lui per ringraziarci (a parte il pagamento delle fatture e i pranzi) voleva darci il recapito di alcuni amici calabresi, nel caso avessimo bisogno per recuperare dei crediti ...
Ma la realtà era che questo tizio voleva subentrare al padre nella gestione dell’azienda, facendo fuori nel contempo i suoi due fratelli. Mission accomplished: io i finanziamenti li ho trovati, e voi potete accomodarvi.
Secondo round: Bassano del Grappa. Azienda di anticatura mobili.
Non credevo esistessero: praticamente prendono dei mobili appena prodotti e gli mettono su una patina di vernice particolare per farli sembrare “antichi”, per così dire. Poi li aggiustano un po’, ed ecco pronti dei mobili autenticamente antichi. Cioè, non è che li vendono proprio così, ma chi li compra può dire che in casa ha una vetrinetta del settecento. In realtà questi lavorano su commissione: ricevevano mobili nuovi da un grande mobilificio, li trattavano e li restituivano “anticati”.
I nostri operai sono tutti in regola - dicevano i due titolari - naturalmente li abbiamo messi tutti part-time anche se lavorano otto/dieci ore al giorno, perché altrimenti non ci stiamo dentro. Sì, qualcuno lavora anche al sabato e alla domenica, non sempre, in quel caso gli mettiamo in mano venti euro e sono contenti così, più che se gli paghiamo lo straordinario che poi ci sono le tasse. E no, quando gira l’ufficio del lavoro lo sappiamo e li facciamo stare a casa, naturalmente in ferie.
In fabbrica vernici a spruzzo in libertà come nemmeno nelle officine più sgangherate, ma tanto lo sanno anche quando gira la asl.
A pranzo ci guardiamo in faccia con il capo, e quello mi dice: “io a questri stronzi non gli faccio niente, se vuoi fai tu”. io gli dico che per me possono anche fallire domani mattina. E così niente, nel pomeriggio cazzeggiamo ancora un po’ e poi gli diciamo che per loro non possiamo fare niente.
E sì, erano degli stronzi davvero, ma i committenti erano peggio: una grande industria (non ci hanno detto il nome) che gli dava lavoro a singhiozzo, o zero o imponendo carichi impossibili e pagando sempre di meno, o così o pomì. Il miracolo del nord-est.

Fine terza puntata.
 
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view post Posted on 29/3/2024, 14:12
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CITAZIONE (A friend of mine @ 28/3/2024, 15:56) 
Fine terza puntata.

La più realistica e inquietante.
 
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view post Posted on 2/4/2024, 13:24
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CITAZIONE (Il Camallo @ 29/3/2024, 15:12) 
CITAZIONE (A friend of mine @ 28/3/2024, 15:56) 
Fine terza puntata.

La più realistica e inquietante.

nel momento in cui vivevo queste situazioni, sembrava anche a me. ma poi, riflettendo, ho ripensato a quelle aziende della cintura torinese rovinate dalla crisi della Fiat, e mi sono ricreduto.
non che gli anticatori di Bassano abbiano verosimilmente fatto una fine migliore, ma loro almeno un po' se la sono meritata.
 
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51 replies since 7/10/2021, 13:16   491 views
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