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Il rapimento di Paul Getty

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Paul the Templar
view post Posted on 3/3/2010, 13:22




Una delle definizioni più usate per definire gli anni 70 è quella di anni di piombo; in realtà oltre al terrorismo, che fu una delle componenti caratterizzanti di quegli anni, si ebbe l’inizio di un’altra stagione, altrettanto cruenta e dolorosa per i protagonisti,quella dei sequestri di persona. La malavita fa un salto di qualità, in concomitanza con la drammatica crisi economica che sin dal 1970 attanaglia l’Italia; l’inflazione sale al 10, poi al 15 e arriva a sfondare il 20%, nel 1973 la crisi petrolifera, che si unisce alla svalutazione del dollaro, porta la lira a fluttuare, con conseguenze disastrose per l’economia di un paese che non ha materie prime, ma che è costretta ad importare buona parte di quello che consuma. In questo quadro fosco, in cui si agitano pulsioni legate all’estremismo politico, a rivolte studentesche o popolari, come quella per Reggio capoluogo, si consuma un sequestro che mostrerà, al paese, la drammatica escalation della malavita organizzata, passata, in pochi anni, da rapine quasi sempre incruente a sequestri che ben presto si concluderanno con l’uccisione del rapito.

Non è il caso di Paul Getty III,nipote di quello che era l’uomo più ricco del pianeta, Paul Getty, magnate del petrolio, uomo tanto ricco quanto avaro. Paul Getty III tornerà, per sua fortuna, a casa, anche se privo di un orecchio, che gli verrà tagliato quando i rapitori, indispettiti dal silenzio di Getty senior, useranno le maniere forti per raggiungere i loro scopi.

La sera del 10 luglio 1973, il giovane Paul, figlio di uno dei 4 figli del magnate, che ha anche avuto 5 mogli e 11 nipoti, scompare misteriosamente. E’ un giovane dai capelli lunghi, tanto di moda agli inizi del 70, passa per essere un giovane hippy, e tira a campare vendendo quadretti a piazza Navona. La notizia passa praticamente inosservata, sepolta dalle drammatiche notizie del colera, della crisi, da problemi strutturali di un paese in crisi di crescita. Quattro colonne in cronaca, nulla più, anche perché all’inizio gli inquirenti pensano più che altro ad uno scherzo o ad un tentativo di estorsione del giovane nei confronti del nonno miliardario.

Il telefono dei familiari viene comunque messo sotto controllo, e vengono svolte indagini presso le amicizie del ragazzo. A poco a poco il quadro investigativo porta gli stessi a convincersi che il rapimento è reale; viene intercettata la comunicazione tra i rapitori e la mamma di Paul, una donna benestante, che ha una boutique a piazza di Spagna, ma non di certo in grado di pagare il riscatto richiesto dai rapitori, che si aggira attorno all’iperbolica cifra di 1,3 milioni di dollari. I rapitori però hanno rapito Paul convinti che a pagare debba essere Getty senior, l’uomo più ricco del mondo, i cui pozzi petroliferi tirano su 80 milioni di barili di petrolio, che è tanto ricco, come dice un Tg, da poter pagare le tasse di tutti gli italiani. Ma Getty senior nicchia;è un uomo venuto su dal nulla, e ha fama di essere molto, troppo attaccato al suo denaro.

Nel frattempo la notizia del sequestro inizia ad occupare i giornali e la tv, che mostra le forze dell’ordine sguinzagliate nella perlustrazione di luoghi impervi, alla ricerca, vana, del sequestrato. Le trattative continuano, ma non approdano a nulla. Gail Harris, la madre, tenta inutilmente di convincere il ricco nonno ad intervenire. Nel frattempo i rapitori sono diventati più pressanti,e inviano alla donna anche una lettera autografa di Paul. Inizia una guerra dei nervi, con offerte e contro offerte, e ad agosto un’altra lettera di Paul, drammatica, rivela che il giovane teme seriamente per la propria vita. Passano tre mesi, logoranti; Paul è in mano ai rapitori da quattro mesi,. Siamo in novembre, e il 10 ecco la svolta. In una lettera inviata al quotidiano Il Messaggero viene rinvenuto un brandello di orecchio, appartenente a Paul Getty, mentre i rapitori con un’altra telefonata, avvertono la signora Harris che se non verrà pagato il riscatto , il giovane verrà mutilato fino alla capitolazione della famiglia. La famiglia cede, e in segreto si mette d’accordo con i rapitori.

Il 13 dicembre un emissario della famiglia Getty porta con se sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, la somma concordata con i rapitori, 1,7 miliardi di lire, li depone in un posto convenuto tra Lauria e Lagonegro e ritorna indietro. Il giorno dopo, più o meno nello stesso punto, il giovane Paul viene ritrovato. E’ vivo, anche se in cattive condizioni fisiche. Il giovane viene ricoverato in una clinica romana, per riprendersi dai 158 giorni di prigionia.

Scattano le indagini, che ben presto si concentrano su alcune figure di spicco della mafia calabrese,Giuseppe Mammoliti, Antonio Nirta e Giacomo Piromalli. Sono tutti boss, i veri capi della delinquenza calabrese. Nel frattempo l’opinione pubblica seguiva, in maniera distratta, la vicenda della fine del sequestro e delle successive indagini. Il sequestro, se da un lato aveva in qualche modo colpito l’immaginazione collettiva, per la storia dell’orecchio tagliato, aveva lasciato in realtà la gente abbastanza indifferente. Erano in molti a pensare che i banditi, in fin dei conti, avevano alleggerito di qualche spicciolo un miliardario spilorcio.

E la stessa stampa non era immune da una certa indifferenza verso l’accaduto. La prova è la registrazione di un’intervista fatta al giovane Paul, durante il processo ai suoi sequestratori;uno dei giornalisti che lo interrogava, sembrava voler accusare il giovane del torto di essere ricco. I rapitori vengono arrestati, anche se, in effetti, a cadere nella rete sono i pesci piccoli; al processo verranno condannati Antonio Mancuso, proprietario dell’auto che trasportò materialmente il riscatto e Giuseppe La Manna, guardiano notturno, nel cui appartamento venne rinvenuta una grossa quantità di banconote usate per il riscatto. I boss se la caveranno con una insufficienza di prove.

Il rapimento segnò profondamente il giovane Getty; appena un anno dopo il rilascio, Paul sposa una modella tedesca, entra nel tunnel della droga, e subisce un colpo apoplettico che lo lascia quasi cieco e paralizzato. Un destino decisamente crudele con un ragazzo colpevole solo di essere nipote dell’uomo più ricco del mondo.
 
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