| Beh, probabilmente andrò controcorrente, ma non sempre trovo "penose" le esibizioni dei vecchi rocker. E badate, ultimamente ho visto all' opera soprattutto i dinosauri, e cioè Rolling Stones, John Fogerty, Paul McCartney e, naturalmente, Bruce Springsteen. Partiamo da Jagger e soci: la cosa che più mi stupì, nel parterre dello stadio Olimpico di Roma nel 2007, fu la presenza delle sedie. Come si può assistere ad uno show degli Stones da seduti? Come si può rimanere fermi mentre Mick Jagger intona "Jumpin Jack Flash", o "Brown Sugar", correndo lungo il palco e muovendosi come un pazzo? E mentre Keith Richards e Ron Wood duettano con le loro chitarre? Cominciate voi, a stare seduti e tranquilli, e poi posso provare a farlo io. E mentre parte "Rockin' All Over The World" e John Fogerty urla "And I Like It, I Like It, I Like It...", durante il ritornello, riuscite a rimanere immobili? Altrettanto riuscite a fare ascoltando "Centerfield" o "Looking Out My Backdoor"? E quando parte l' inconfondibile intro di "Obla-dì, Obla-dà", il brano più assurdo dei Beatles, il sorriso felice stampato sul volto da vecchio bambino di Sir Paul, non vi elettrizza? Non vi scende la lacrimuccia, alle prime note di "Yesterday" o "Let It Be"? Quando parte "Tenth Avenue Freeze Out" prego sempre che Springsteen non faccia quel movimento all' indietro che rischia di spezzargli la schiena ma poi godo ogni volta che glielo vedo fare. Insomma, la sensazione è che questi vecchietti si divertano ancora a stare su un palco, così come io mi diverto a guardarli da sotto. Non trovo patetico Jagger nelle sue mossette a 70 anni: quest' uomo, che dubito abbia mai mangiato una salsiccia in vita sua, ha più o meno lo stesso fisico e la stessa vigoria di 40 anni fa. Lo troverei ridicolo se al termine di "Start Me Up" o "Satisfaction" si poggiasse ad una ringhiera con le mani sui fianchi e una smorfia di dolore dipinta sul volto. Invece va avanti per tutto il concerto. E Fogerty come lui, suona e canta e urla, assolo dopo assolo, instancabile. E Macca passa dal basso alla chitarra al pianoforte all' ukulele senza mai dare l' impressione di non avere più benzina. E Springsteen...beh, lasciamo perdere. Si divertono, godono, sono felici, quando sono lì. O sono bravissimi a farcelo credere. Non andrei a vedere un concerto di Bruce e della E-Street Band se sapessi di trovarmeli ognuno su uno sgabello a suonare le ballad e le canzoni più lente della discografia del Boss; non adesso, almeno, forse tra 10 anni. A luglio, a Roma, voglio il Bruce che ho visto pochi giorni fa a Napoli, che corre da una parte all' altra del palco per cazzeggiare con i fan delle prime file, che suona per tre ore senza pausa, che balla con una ragazza scelta dal pubblico, che fa suonare la chitarra ad un' altra. Se ha carburante, se le gomme sono a posto, se gli interni sono ancora comodi, se i vetri sono intatti, se il motore gira ancora bene, se il lettore CD non ha problemi, non la butto la mia vecchia auto solo per qualche graffio o qualche ammaccatura sulla carrozzeria. Jagger, Macca, Fogerty, Springsteen e tanti altri come loro, raccontano la loro storia con le loro mosse e le loro rughe, con i loro balletti e con il loro riprender fiato dopo ogni brano, con i loro balletti e i loro capelli tinti. E a me, piacciono così.
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