IERI OGGI & DOMANI

Tutankamon,il faraone dimenticato

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Paul the Templar
view post Posted on 17/10/2007, 09:44 by: Paul the Templar




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Un re morto giovanissimo,ucciso in circostanze misteriose.
Un genitore che rivoluzionò il pantheon dei tradizionali dei egizi,creando la prima religione monoteistica della storia.
Una tomba trovata quasi per caso 3300 anni dopo.
Alcune morti sospette legate a questo ritrovamento.
E un unico filo conduttore fra tutto.
E’ la storia di Tut-ank-aton,che divenne faraone e immortale con il nome di Tutankamon.
Suo padre,Amenofis IV,che cambiò a sua volta il nome in Akhenaton,fu una di quelle figure che cambiano in modo irreversibile il corso della storia.
Mistico,poeta,Amenofis IV cercò di eliminare il pantheon degli dei egizi,che contava una mole sterminata di dei,per sostituirlo con il culto di Aton,il disco solare,portatore di vita.
Non si limitò a questo.
Trasportò la capitale in pieno deserto,costruendo una città nuova di zecca,Tell el Amarnah,e cercò in tutti i modi di portare il popolo egizio ad una unificazione del culto,che però fallì clamorosamente.
Uomo di grande cultura,Akhenaton era in anticipo sui tempi,ed era circondato da una classe sacerdotale che non mandò giù per nulla il tentativo,da parte del faraone,di esautorare il clero dalle sue prerogative.
Fu così che alla sua morte,avvenuta in circostanze oscure,salì al trono il giovanissimo Tutankaton,che aveva circa 10 anni.
Suo tutore era il potentissimo sacerdote Eye,che come prima mossa cambiò il nome del faraone in Tutankamon,ripristinando,di fatto,la pletora dei vari dei esistenti,e riconsegnando nelle mani del clero il potere perso.
Sotto la supervisione di Eye,il giovanissimo faraone ripristinò gli antichi culti,riportò la capitale a Tebe,prese in moglie la giovanissima sorellastra,figlia del padre e di una concubina,Ankesenamon e governò per qualche anno felicemente.
Cosa sia accaduto sette,otto anni dopo l’instaurazione del suo regno ancora oggi è materia di studio.
Probabilmente il giovane faraone tentò di affrancarsi dalla scomoda tutela del potente Eye,o forse tentò,aiutato da qualche sacerdote fedele al faraone morto,Akhenaton,di ripristinare il culto monoteista.
Sta di fatto che Tutankamon muore improvvisamente,e viene sepolto in tutta fretta nella Valle dei morti.
E della sua storia si sarebbero perse le tracce se un archeologo,Howard Carter,non si fosse intestardito nel voler cercare una tomba inviolata nella Valle dei Re.
Quella di carter,della tomba di Tutankamen,del tesoro ritrovato in essa è una storia appassionante,densa di mistero e di morte.
Si,perché saranno in molti a cadere tra coloro che ebbero,in qualche modo,a che fare con la tomba di Tutankamen.
Una storia intrisa di verità,leggenda e ….maledizioni.




L’uomo che avrebbe restituito alla storia il faraone dimenticato si chiamava Howard Carter.
Appassionato di storia egizia,si recò al Cairo per lavorare con Flinders Petrie,uno dei più valenti e preparati archeologi di sempre.
Qui,grazie al suo aiuto,e grazie anche a non comuni doti di testardaggine,di preparazione,di voglia di emergere,Carter divenne ben presto un esperto
Tanto da preparare una planimetria dell’antica città di Tell el Amarna (sede per pochissimo tempo del governo del faraone Amenofis IV ,Akhenaton),così precisa da suscitare l’ammirazione di Petrie.
Nel frattempo univa all’attività di disegnatore quella di archeologo sul campo,disseppellendo numerosi reperti.
Uno dei quali,un minuscolo anello con inciso un cartiglio,si rivelò fondamentale.
Il cartiglio riportava il nome di un oscuro faraone,Tutankamen.
La cui sepoltura era,all’epoca dei fatti,assolutamente ignota.
Ogni tanto qualche frammento ne riportava tracce,ma gli archeologi non dedicavano tempo alla ricerca di quella che poteva essere solamente una flebile traccia,di un faraone morto giovane,senza molta rilevanza storica.
Carter si dedicò a varie attività,non ultima quella di cartografare il meraviglioso tempio della regina-faraone,Hatscepsut.
Fino a quando la sua strada non incrociò quella di un autentico appassionato d’arte egizia,lord Carnavon,quarant’anni,ricchissimo lord della migliore aristocrazia inglese.
I due all’inizio non si piacquero,ma erano destinati a dover condividere una storia incredibile.
Era il 1907,e Howard Carter accettò di lavorare per il lord inglese per una somma decisamente modesta,400 sterline,ma,cosa importante,aveva finalmente trovato un finanziatore per gli scavi.
Che diedero una prima grossa soddisfazione quando, nella primavera dl 1907,Carter rinvenne la tomba del figlio di un re della XVIII dinastia,il principe Teta-Ky:era un segno dell’abilità sul campo dell’archeologo inglese.
Per alcuni anni,fino al 1915,Carter scavò un po’ dappertutto in Egitto,con buoni risultati.
Ma mancava la scoperta decisiva,quella che avrebbe permesso all’archeologo di entrare nei libri di storia;non solo,che avrebbe per messo al suo mecenate,lord Carnavon,di continuare a mettere soldi in un’impresa che aveva si un grosso ritorno a livello di immagine,ma che era sicuramente assolutamente anti economica.
Nonostante tutto,Carnavon continuò a finanziare lavori di scavo fin al 1922.
Quando decise che ne aveva abbastanza.
Chiamò Howard Carter e gli comunicò l’intenzione di sospendere gli scavi.
Carter chiese al suo mecenate di poter continuare ancora una stagione a spese proprie,utilizzando la concessione del lord inglese,con l’impegno che qualsiasi scoperta avesse fatto,ne avrebbe avuto l’esclusiva titolarità.
Carnavon rischiava il proprio prestigio.
Così concesse a Howard Caìrter un’altra stagione di finanziamento per gli scavi.
E fù la svolta decisiva

A novembre del 1922 Carter era in piena attività.
Il 3 i suoi operai stavano scavando davanti alla tomba del faraone Ramsete VI,quando dalla squadra addetta ai lavori si alzò un grido.
Carter corse verso di loro,giusto in tempo per vedere affiorare,dal terreno,alcuni gradini.
Febbrilmente,furono spalatati metri cubi su metri cubi di roccia,che rivelarono l’esistenza di una scala interrata.
Carter la percorse con il cuore in tumulto,per fermarsi davanti ad una parete che appariva intonacata come all’origine,con una porta recante il sigillo reale intatto.
Sospese tutto,fece vigilare la porta da guardie armate e,trafelato,andò a telegrafare al suo mecenate.
Poche parole:”Venga subito,abbiamo fatto una scoperta eccezionale”
Il 26 novembre i due si recarono di fronte alla porta.
Cosa c’era dietro?
Il sepolcro intatto di un faraone?
O semplicemente la tomba di un dignitario?
E ancora.
L’avrebbero trovata intatta o saccheggiata?
Gli operai gettarono giù il muro,e i peggiori sospetti presero immediatamente piede.
Dietro la parete c’erano molte suppellettili gettate alla rinfusa,segno che qualcuno era passato,secoli addietro,nella tomba.
Ma era solo l’anticamera.
Nella stanza vera e propria c’era il sigillo intatto del faraone,Tutankamon,il faraone dimenticato.
Carter praticò un buco nella parete,guardò dentro e restò in silenzio.
“Vede qualcosa,Carter?”,chiese Lord Carnarvon con voce rotta dall’emozione.
“Si,cose meravigliose”rispose Carter.
Era la più grossa scoperta archeologica di sempre.
All’interno,nel corso dei giorni successivi,si rinvennero suppellettili,gioielli,vasi canonici,statue,ornamenti….oggetti appartenuti a Tutankamon,e che avrebbero dovuto accompagnarlo nel suo viaggio verso l’eternità.
2000 oggetti di uso comune,ma non solo.
Tra le cose meravigliose,descritte da Carter,c’era un sarcofago d’oro del peso di 300 kg,oltre alla stupenda maschera del faraone realizzata in smalto e oro,uno degli oggetti più belli di tutti i tempi.
Il maggior merito di Carter,a questo punto,fu quello di aver affrontato i passi successivi con la delicatezza e il riguardo dello studioso,e non del cacciatore di tesori.
Fu approntato un lungo e laborioso lavoro di catalogazione dei reperti,che risulterà,alla fine,di rilevanza capitale,anche se,va detto per verità storica,l’archeologo non seppe resistere alla tentazione di trafugare un cospicuo numero di reperti,che andarono ad arricchire la sua e la collezione privata di Lord Carnarvon.
Che non ebbe il tempo di assaporare la scoperta alla quale aveva partecipato;improvvisamente si ammalò,per cause mai stabilite,e morì in pochi giorni.
Fu l’inizio di una serie di morti misteriose,che originò la leggenda della maledizione del faraone…….




La morte di Lord Carnavon segnò l’inizio di una serie impressionante di sciagure che colpirono molti degli appartenenti all’equipe che coadiuvò Howard Carter durante i lavori di scavo nella valle dei Re.
Sir Douglas Reid,il dottore che radiografò all’interno della tomba la mummia di Tutankamon,morì improvvisamente dopo due mesi; Audrey Herbert.addetto ai lavori,morì improvvisamente,forse d’infarto,nella sua camera d’albergo; Arthur Mace,aiutante sul campo di Carnarvon,colui che materialmente ruppe il sigillo reale,morì in maniera inspiegabile,anche lui in albergo;così anche Betel,segretaria di Carter,che morì per un attacco di cuore;come il padre di quest’ultima,suicidatosi per il dolore.

Howard Carter,invece,lo scopritore della tomba,venne evidentemente risparmiato dalla “maledizione”,in quanto visse tranquillamente fino alla fine dei suoi giorni e morì in maniera naturale.
Ma furono anche molte le morti di aiutanti,collegabili,probabilmente ad un virus presente all’interno della tomba.

Non è da escludere che questo virus sia riuscito a sopravvivere e modificarsi, un po’ come fanno molti batteri,adattandosi all’ambiente in cui vivono.
Così come non è da escludere che possa essere stato l’uranio,presente in tracce infinitesimali,a portare alla tomba coloro che avevano fatto lavori all’interno della tomba.
Morti casuali,banali coincidenze che siano,negli anni successivi,ad ogni decesso anche per cause naturali dei partecipanti all’avventura archeologica,la stampa associò quella che veniva definita la maledizione del faraone.
Che così assurse agli onori della cronaca non più per la sua figura,storicamente modesta,ma per la pseudo maledizione e per il ricco corredo funerario che accompagnava la sua mummia.
E pensare che solo un caso fortuito permise di trovare,praticamente intatta,la sua tomba.
Si,perché nell’antichità,probabilmente subito dopo la sua sepoltura,alcuni tombaroli fecero irruzione all’interno del sepolcro.
Ma,forse disturbati,forse colti sul fatto,dovettero abbandonare la refurtiva che avevano preparato.
Difatti,all’interno della tomba,vennero trovati molti oggetti sparsi e gettati per terra.
In più,sulla parete d’accesso,c’erano segni inequivocabili di reintonacamento di un foro.

La spiegazione è da cercarsi nell’abitudine che si diffuse immediatamente dopo l’inizio delle sepolture con ricchi corredi funerari;le grandi tombe,o le piramidi,erano un bersaglio troppo appetibile per i ladri,che,con poco sforzo,potevano depredare tesori di valore,spesso con la complicità delle guardie addette alle varie sepolture,se non con quella di compiacenti sacerdoti.
C’è da chiedersi quali tesori potesse contenere la tomba di Ramsete II,o quella di Seti I.

Il mito di Tutankamon nasce quindi dalla sua sfarzosa tomba e dalla sua,presunta,maledizione.
Oggi una serie di ricerche cliniche sono in atto sui poveri resti della sua mummia.
Sono stati riscontrati segni inequivocabili di ferite sul cranio;segno che il faraone morto giovane fu effettivamente vittima di un atto di violenza.
La sua mummia,con larga parte del suo corredo funerario,sono esposte al museo del Cairo,dove occupano un intero piano della collezione egizia.
La maschera di Tutankamon,oscuro re morto dopo sette anni di regno,grandioso esempio dell’oreficeria egizia,dell’opulenza raggiunta da quella civiltà,guarda verso l’eterno,imperturbabile.

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